“Solo dall’inizio dell’anno, il prezzo del legname ha registrato un incremento pari al 15,37%”. Lo dice Claudio Giust, neoeletto presidente di Assolegno, l’associazione di FederlegnoArredo che rappresenta il settore delle prime lavorazioni del legno. “I prezzi variano molto a seconda della regione, della qualità e della tipologia del legname. Il mercato trentino, ad esempio, ha mostrato un trend di crescita nel quarto trimestre del 2024, con un ulteriore aumento nel gennaio 2025. Le oscillazioni più forti riguardano il legno strutturale, quello destinato all’edilizia, mentre per quanto riguarda pannelli, mdf e compensato le variazioni sono meno marcate”, aggiunge Giust, a Il Sole 24 Ore. “Le tensioni sui dazi tra Stati Uniti, Unione europea e Cina stanno ridisegnando i flussi di commercio globale del legname, rendendo più difficile reperire materia prima a prezzi competitivi”, sottolinea. Poi sui dazi: “Stiamo vivendo sicuramente una fase difficile, ma porre l’attenzione a fenomeni congiunturali sarebbe sbagliato: la nostra industria ha sempre dovuto fare i conti con oscillazioni di prezzo, crisi di approvvigionamento e politiche commerciali protezionistiche. La questione vera è che cosa vogliamo fare dei boschi italiani”.
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