“La questione principale riguarda la sicurezza. La sicurezza del popolo americano. Ma anche quella di tutto il mondo libero, dato che una serie di fattori geopolitici, strategici e anche climatici hanno cambiato la situazione sul terreno, mettendo la Groenlandia nel mirino di Cina e Russia. E la Danimarca non è in grado di difendere questa enorme isola, tre volte più grande del Texas. Certamente non ha dimostrato finora di voler investire adeguatamente per farlo”. Così Tom Dans, che è stato cancelliere per l’Artico durante il primo mandato di Trump e che ora è amministratore delegato di American Daybreak, un’organizzazione che punta a sostenere la politica estera Usa. In un colloquio con il Corriere della Sera spiega: “La Danimarca è un alleato importante, ma bisogna guardare avanti, con realismo. Copenaghen non si è impegnata per lo sviluppo dell’isola, né per la sua difesa: 4 navi vecchie di più di 30 anni, con cannoni che non funzionano. Hanno una funzione puramente decorativa. Ora, con lo scioglimento dei ghiacci e le nuove rotte marittime artiche, le cose stanno cambiando: prendiamone atto. E ci andrei piano con gli storici legami con l’Europa”
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