Potrebbe slittare di 16 mesi la realizzazione dell’Alta Velocità Napoli-Bari ad opera del Consorzio
Telese anche se le banche hanno confermato il loro appoggio nonostante i tempi più lunghi. La causa del rinvio – come riporta il Messaggero – va ricercata in numerosi impedimenti e ostacoli esterni, non dipendenti dall’operato del Consorzio che ce la sta mettendo tutta. Il ritardo dipende dai rinvenimenti archeologici, tematiche di carattere geologico, interferenze irrisolte dagli enti gestori, mancata consegna di alcune aree, che stanno rallentando l’andatura dei lavori già al centro di riserve dell’appaltatore.
Durante il 2023 sono iniziati i cantieri per l’esecuzione delle varie parti. In particolare, si legge nelle
carte, “c’è stato il proseguimento delle attività preliminari e di cantierizzazione avviate nel 2022 (acquisizione aree e fabbricati, espianto vigneti, piste di cantiere); esecuzione delle opere di imbocco della maggior parte delle gallerie; avvio di 5 fronti di scavo di gallerie naturali; esecuzione delle fondazioni profonde di nove viadotti ferroviari, un ponte stradale e due cavalcaferrovie; movimenti di terra di alcuni rilevati, trincee e nuove viabilità; conferimenti a discarica dei materiali di risulta”.
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