“Siamo molto preoccupati, in particolare dalla mancanza della proroga del dl Aiuti, e cioè la misura che dal post Covid a oggi ha arginato le conseguenze del caro materiali. È evidente che le conseguenze di questi mancati ristori metteranno in crisi moltissimi cantieri in esecuzione, compresi quelli del Pnrr sui quali ci si dice di fare in fretta. Senza risorse non ci si potrà che fermare, con tutte le conseguenze anche sul cronoprogramma del Piano”. Così Federica Brancaccio, presidente di Ance. In una intervista a Il Sole 24 Ore aggiunge: “I cantieri come la Napoli-Bari o la Verona-Padova dal primo gennaio 2025 non potranno fare altro che fermarsi perché non possono certo lavorare con prezzi inferiori almeno del 30 per cento rispetto agli attuali. Un effetto che si avrà non solo nelle grandi opere ma in tutto il settore dell’edilizia scolastica, sanitaria, di manutenzione del territorio”. E ancora: “Il ministro Salvini non ci ha mai fatto pensare che non ci sarebbe stata la proroga. Ma quello che ci amareggia e ci preoccupa è proprio il fatto che negli ultimi mesi questa interlocuzione politica che in passato è stata molto efficace e proficua è venuta meno. Ed è un peccato perché aveva sortito delle misure secondo noi efficaci, serie, per il Paese”.
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