Il gruppo sino-europeo Gotion High-Tech, di cui uno dei principali azionisti è il gruppo automobilistico tedesco Volkswagen, si prepara a investire 12,8 miliardi di dirham (circa 1,191 milioni di euro) in una Gigafactory di batterie elettriche a Kenitra nel Marocco nordoccidentale, il primo del suo genere in tutta la regione del Medioriente e dell’Africa. Si tratta, si legge in una nota del gruppo, di un ecosistema industriale completo per la produzione di batterie elettriche che, una volta operativo, genererà 17.000 nuovi posti di lavoro diretti, indiretti e indotti, di cui 2.300 altamente qualificati.
La firma dell’accordo di investimento strategico, tra il gruppo e lo Stato marocchino, è stata presieduta questo giovedì, 6 giugno a Rabat, dal capo del governo marocchino, Aziz Akhannouch. L’accordo è stato firmato da una decina di ministri marocchini e dal presidente del gruppo Gotion High Tech, Zhen Li, alla presenza del direttore generale dell’Agenzia marocchina per lo sviluppo degli investimenti e delle esportazioni (AMDIE), Ali Seddiki, come riportano i media marocchini.
Questo progetto integrato per la produzione di batterie per veicoli elettrici con una capacità di 20 GWh apre un nuovo capitolo per l’industria marocchina. La dotazione di 12,8 miliardi di dirham corrisponde alla prima fase di sviluppo delle attività industriali in Marocco del gruppo, che prevede infine di aumentare la capacità produttiva di questa unità a 100 GWh per un investimento totale di 65 miliardi di dirham. Da sottolineare che il gruppo ha già effettuato importanti investimenti in Europa, Stati Uniti e Asia con quasi 12 Gigafactory lanciate negli ultimi due anni per soddisfare la significativa domanda globale nel settore della mobilità elettrica.
La scelta del Regno del Marocco per la realizzazione della sua nuova gigafactory testimonia la fiducia di questo colosso sino-europeo nella destinazione Marocco, che si è affermato, sotto la guida del re Mohammed VI, come hub di riferimento per gli investimenti stranieri nelle professioni complesse dell’automotive e dell’aeronautica e in altri settori industriali che creano posti di lavoro e valore aggiunto, consentendo così un’integrazione sempre più stretta nelle catene del valore internazionali.
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