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Marocco, Italia ospite d’onore al Festival delle musiche sacre di Fés

La 28ª edizione del Festival di Fès delle musiche sacre del mondo, che si terrà dal 16 al 24 maggio, renderà omaggio all’Italia con il tema “Rinascite”. Questa scelta riflette lo spirito del Marocco come terra di rinnovamento culturale e spirituale, facendo eco al movimento italiano del Rinascimento, un periodo di grande transizione verso la modernità in Europa. Lo riporta il sito Yabiladi.
Il festival celebra la cooperazione culturale tra il Marocco e l’Italia, in particolare attraverso il gemellaggio storico tra Fès e Firenze dal 1961. È stata avviata una partnership inedita tra il Festival di Fès e il Festival Monteverdi di Cremona, un prestigioso evento dedicato alla musica barocca.
Sabato 17 maggio, il palco di Bab Makina ospiterà la prima esecuzione delle “Vespri della Beata Vergine”, un’opera di musica sacra di Claudio Monteverdi, che segna l’incontro tra Antonio Greco e Mohammed Briouel, rispettivi direttori delle orchestre del Festival Monteverdi e Arabo-Andaluso di Fès.
Il festival sottolinea inoltre l’importanza della diplomazia artistica, sostenuta dall’Ambasciata d’Italia in Marocco, dall’Istituto Italiano di Cultura di Rabat e dal Festival Monteverdi. L’Ambasciatore d’Italia a Rabat, Armando Barocco, ha espresso il suo orgoglio nel contribuire a questo evento simbolico, che rafforza il dialogo tra le tradizioni musicali italiana e marocchina.
Da parte sua, la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Rabat, Carmela Callea, ha sottolineato l’entusiasmo dell’istituzione per la collaborazione con la Fondazione Esprit de Fès, che le permette di partecipare a uno dei festival più prestigiosi del Marocco e del continente africano con un concerto in cui la musica, la lingua italiana e la lingua araba diventano strumenti di dialogo interculturale.
Inoltre, l’ensemble “Zenaida”, composto da studenti della Schola Cantorum Basiliensis, si esibirà il 21 maggio nei giardini di Jnan Sbil con un concerto ispirato alla tradizione franco-fiamminga del Rinascimento, in collaborazione con l’Ambasciata di Svizzera in Marocco.

Vittorio Oreggia

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