“C’era un tempo in cui, se fossi venuto qui a parlare di energia nucleare, avrei avuto fuori dalla porta decine di manifestanti che mi dicevano che volevamo distruggere il Paese. È arrivata una guerra e ci ha risvegliati da quel torpore, in cui non ci si poneva il problema dell’autonomia energetica”. Così Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, in una intervista a la Stampa. “Oggi, finalmente, anche su forme di energie alternative come il nucleare, dopo l’apertura della Commissione europea, si sta ragionando. Perché i temi vanno affrontati con il pragmatismo, non con l’ideologia. Quindi sì al nucleare, senza alcun dubbio”, aggiunge. Cirio, che ha preso parte a Boves alla 69° cerimonia ‘Fedeltà al lavoro e Progresso economico’, spiega poi: “A meno di 300 chilometri da qui, abbiamo una centrale nucleare. Il problema è che i suoi benefici li dà ai francesi e i rischi ce li prendiamo anche noi. Vi sembra un atteggiamento logico, razionale, pragmatico? È un atteggiamento ideologico, sbagliato. Mi auguro che questa nuova pagina, che si sta scrivendo nel post pandemia, possa essere una svolta. In cui ci si renda conto che le opere pubbliche vanno fatte. Dove si sentono le persone, si sentono tutti ma poi si decide, si fanno le cose”.
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