“La criticità della gestione del cinghiale è all’attenzione del Mite, anche a seguito dell’emergenza derivante dalla Peste suina, per la quale sono state messe in atto misure emergenziali da parte del governo”. Così il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, durante il question time alla Camera, rispondendo a un’interrogazione di Iv sui dati e condizioni a supporto di misure straordinarie di contenimento e abbattimento dei cinghiali selvatici, nell’ambito dell’attività di contrasto alla diffusione della peste suina africana. “Ispra – aggiunge – ha reso noto che sta provvedendo ad aggiornare la banca dati relativa ai cinghiali che sono stati abbattuti nel Paese in situazioni di caccia, sia di selezione che di controllo, nonché dei danni registrati nel territorio attuando una revisione delle proprie stime circa la consistenza della specie, che notoriamente è cresciuta esponenzialmente. Parallelamente, l’ente sta valutando i piani regionali di intervento urgente sulla Psa, i quali consentono ulteriormente di aggiornare i dati circa la presenza degli ungulati e degli abbattimenti programmati. Quindi, questo risponde in parte alla questione dei database”. Inoltre, “già nel 2018 era stato costituito un gruppo di lavoro fra l’allora ministero dell’Ambiente e il ministero delle Politiche agricole, in ragione dei crescenti danni provocati dai cinghiali in ambito agricolo, i cui risultati oggi sono ancora più attuali, alla luce degli ulteriori pericoli ravvisati per la pubblica sicurezza, specie in ambito urbano”. (Segue)
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