Secondo il Crea, Centro internazionale per l’Energia e il clima, le esportazioni di petrolio greggio via mare della Russia sono diminuite del 9% su base mensile a febbraio. “Ma lo sviluppo mensile più notevole è stato un forte calo delle spedizioni tramite petroliere ‘ombra’, che sono diminuite del 21% rispetto a gennaio”, spiega il rapporto. Al contrario, il petrolio trasportato tramite navi di proprietà o assicurate del G7+ è aumentato del 15%. “Nel complesso, la situazione sembra migliorare, con le petroliere ombra che rappresentano solo il 56% delle spedizioni totali di petrolio greggio a febbraio, in calo rispetto al 65% di gennaio”, sottolineano gli analisti del Crea. La quota di esportazioni di petrolio greggio che utilizzano queste navi è scesa dall’85% al 75%, mentre le spedizioni di prodotti raffinati tramite la flotta ombra sono diminuite dal 40% al 32%. Un cambiamento che suggerisce che le sanzioni statunitensi imposte dall’Office of Foreign Assets Control a gennaio “potrebbero aver avuto un impatto tangibile sui flussi di petrolio russo”. A febbraio, 356 navi hanno esportato petrolio greggio e prodotti petroliferi russi, di cui 167 erano petroliere ombra. Il 38% di queste aveva almeno 20 anni o più. La petroliera più vecchia che trasportava petrolio russo a febbraio aveva più di 30 anni.
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