“L’efficientamento energetico degli edifici rappresenta uno dei principali obiettivi del PNRR, in particolare attraverso le risorse per il finanziamento del Superbonus 110%. Dai dati ancora parziali pubblicati dall’Enea, è possibile stimare che gli obiettivi della misura, in termini di risparmio energetico e di emissioni di Co2, siano stati ampiamente superati. Tuttavia, un’analisi costi-benefici, fatta sia a livello aggregato che a livello di singola tipologia di intervento incentivato, restituisce un tempo di ritorno dell’investimento del Superbonus abbastanza elevato (circa 35 anni), non coerente con l’orizzonte di vita utile degli interventi incentivati”. E’ quanto si legge nella nota della Corte dei conti sulla approvazione della Relazione semestrale con cui si riferisce al Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr. “Tale conclusione trova sostanziale conferma anche considerando un costo per lo Stato al netto delle maggiori entrate fiscali generate dalla misura (circa 24 anni). Dati che fanno guardare con favore alla scelta del Governo di rivedere, in netta riduzione, la portata agevolativa della misura e inducono a valutare opportuni schemi di detrazioni differenziate in ragione della forte eterogeneità, quanto ad anni di ritorno, tra i singoli interventi”.
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