“L’Italia per adesso non è in pericolo. Ma potrebbe presto diventarlo”. Così Daniel Gros, storico direttore del Centre for european policy studies (Ceps). In una intervista a La Stampa sui fondi del Pnrr, Gros spiega: “Per il momento si sta godendo di una manna di soldi, quelli del Recovery. Che se anche ne arriva la metà è già moltissimo. Poi ci sarà il “The day after” (il giorno dopo, ndr) fra due o tre anni. E infine si vedrà. Non tanto se i soldi sono stati spesi bene ma se le riforme intraprese nel frattempo avranno portato i frutti sperati. Questo è l’aspetto più importante”. E ancora: “Che il debito pubblico italiano sia assimilabile a una mina vagante si sa bene. Ma ci vuole sempre qualcosa per farla esplodere. Non penso che l’innesco possa arrivare dai rialzi della Bce. Piuttosto, un ritorno dell’avversione al rischio nei mercati finanziari. E questo è davvero un fenomeno imprevedibile. Può succedere da un momento all’altro. Non lo sappiamo, lo ammetto. Se, per esempio, ci fossero delle tensioni concrete fra Stati Uniti e Cina. Ma tantissimi altri fattori possono scatenare un tale processo”.
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