È stato il pomeriggio dei tecnici alle audizioni sul ponte sullo Stretto di Messina, tenutesi alla Camera in Commissioni riunite Ambiente e Trasporti. Si tratta della prosecuzione della seduta di questa mattina e continueranno anche domani. Da Mauro Dolce, professore di tecnica delle costruzioni dell’Università Federico II di Napoli, a Claudio Modena dell’Ateneo di Padova, a Andrea Taras del Politecnico di Zurigo a Roberto Nascimbene dello IUSS di Pavia tutti concordi, con i propri distinguo, nell’affermare che il ponte costituisce un’opera di alta ingegneria, più che fattibile. Una considerazione da farsi anche “alla luce degli importanti salti tecnologici che oggi permettono costruzioni prima inimmaginabili”, come ad esempio i grattacieli che possono arrivare ai circa 825 m del Burj Khalifa, ha sottolineato Taras. Sicurezza e stabilità nel progetto esistente, che comunque dovrà essere aggiornato, secondo i tecnici sono preservate. Altro tema d’impatto le infrastrutture come strade e alta velocità: i tecnici Mit hanno assicurato il proprio impegno e Rfi ha ricordato il contratto stipulato con il ministero che prevede, tra il 2022 e il 2026, interventi per 34 miliardi nella regione Calabria e 22 nella regione siciliana, oltre alle opere già in essere. Così una nota del Mit.
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