Come riporta un alto funzionario europeo Ue, la crisi energetica e la crisi alimentare spesso sono percepite come una conseguenza delle sanzioni internazionali contro la Russia e per questo motivo “stiamo spendendo molte energie” per spiegare il valore delle misure restrittive ai Paesi terzi e cosa non prendono di mira (prodotti alimentari e fertilizzanti, per esempio). L’obiettivo è quello di evitare di “spingere nell’altro campo” alcuni Paesi come quelli dell’Asia Centrale, che sono particolarmente dipendenti dalla Russia soprattutto sul piano economico.
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