“La condanna della Cedu? La prima parola che mi viene in testa è finalmente!”. Lo dice a GEA il deputato M5S e vicepresidente della Camera, Sergio Costa, ex ministro dell’Ambiente nei governi Conte 1 e Conte 2 oltre che titolare delle indagini sulla Terra dei fuochi quando era generale dei Carabinieri, grazie alle quali fu portato alla luce lo scandalo dei rifiuti in un’ampia lingua di terra nel cuore della Campania, commentando la condanna all’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha riconosciuto valido il ricorso di 41 cittadini e cinque associazioni. “Dico finalmente nel senso che la Corte riconosce che c’è un grave attentato alla vita delle persone sul territorio della Terra dei fuochi che, lo ricordo, comprende la parte del centro nord della provincia di Napoli e la parte di centro-sud della provincia di Caserta – aggiunge -. Stiamo parlando di un’area che riguarda circa 1-1,5 milioni di persone”. E non solo, perché riconosce che c’è anche “un grave attentato alla salute dell’ambiente e dei cittadini, dimostrato con l’insorgere di un numero più alto di malattie oncologiche di vario genere, di malattie di natura asmatica e altre ancora che pur non essendo aggressive come un tumore pongono comunque in condizione di non serenità. Questo è il tema che la Cedu riconosce e che le mie indagini, negli anni Duemila, avevano dimostrato che era tutto vero”, dai roghi tossici alle discariche abusive interrate. (Segue)
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