Il Servizio di Sicurezza ucraino (SBU) ha effettuato un attacco con droni su Primorsk, il più grande porto russo per il carico di petrolio sul Mar Baltico, nella notte del 12 settembre. Lo riporta il Kyiv Independent citando una fonte vicina al dossier. Primorsk, nell’Oblast’ di Leningrado, funge da snodo chiave per la ‘flotta ombra’ russa di vecchie petroliere, utilizzate per eludere le sanzioni, ha affermato la fonte. Circa 60 milioni di tonnellate di petrolio transitano attraverso il porto ogni anno, portando alla Russia circa 15 miliardi di dollari, ha aggiunto la fonte.
Dopo l’attacco con i droni ucraini, sono scoppiati incendi in una delle navi e in una stazione di pompaggio, costringendo la Russia a sospendere le spedizioni di petrolio, secondo la fonte. Questo potrebbe costare alla Russia fino a 41 milioni di dollari al giorno.
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