L’esercito ucraino ha accusato la Russia di aver parzialmente distrutto la diga idroelettrica di Kakhovka, situata nelle aree occupate dai russi della regione di Kherson, nel sud del Paese. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha convocato d’urgenza il suo consiglio di sicurezza, come ha annunciato su Telegram il capo dell’amministrazione presidenziale ucraina, Andriy Yermak, denunciando un “crimine di guerra”.
Mosca, dal canto suo, accusa invece Kiev di quanto accaduto. “Molteplici attacchi hanno preso di mira la diga di Kakhovka” durante la notte, ha detto su Telegram il sindaco della città di Nova Kakhovka, Vladimir Leontiev – insediato dalla Russia – spiegando che sono state distrutte le paratie della diga con la conseguente uscita “incontrollabile” di acqua. L’innalzamento dell’acqua è stato osservato in diverse località situate vicino alla diga senza che la situazione diventasse critica, secondo l’amministrazione regionale.
“Se necessario, siamo pronti a evacuare gli abitanti dei villaggi vicini”, ha annunciato il capo del governo della regione di Kherson, Andrei Alekseyenko, sottolineando, però, che non ci sono pericoli e invitando a “non farsi prendere dal panico”.
La diga di Kakhovka, espugnata all’inizio dell’offensiva russa in Ucraina, consente in particolare di fornire acqua alla penisola di Crimea, annessa nel 2014 da Mosca. Realizzata sul fiume Dnepr nel 1956, durante il periodo sovietico, è una delle più grandi infrastrutture di questo tipo in Ucraina.
(AFP)
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