“Fitto è una scelta del governo italiano, non è che lo potevamo scegliere noi: ma non è né un sovranista né un antieuropeista. Sto parlando di un mio avversario politico, anche territoriale, però nessuno può dire che sia fascista o che non conosca la materia dei fondi strutturali. È stato presidente di Regione, li ha gestiti direttamente, ed è stato ministro alla Coesione e ha gestito la distribuzione delle risorse”. Così Antonio Decaro, eurodeputato del Pd. In una intervista a Il Corriere della Sera spiega: “Il problema è nato quando a un certo punto sembrava che i popolari volessero allargare a destra la maggioranza, perché hanno attaccato Ribera; poi hanno voluto rinviare le valutazioni per aspettare che lei parlasse al Parlamento spagnolo; e infine, il giorno dopo, violando un accordo, il Ppe ha presentato degli emendamenti sulla deforestazione, votandoli con l’estrema destra, anche con i Patrioti. A quel punto il gruppo dei Socialisti e democratici gli ha detto: se volete cambiare maggioranza vi fate la vostra Commissione e noi non la votiamo. Ma poi con un documento i gruppi che hanno sostenuto Ursula von der Leyen hanno chiarito qual è il perimetro della maggioranza”.
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