“Nel bilancio si valorizza il concetto di ‘competitività’ e si conferma la linea-guida del rapporto Draghi, ma c’è troppa timidezza nel farlo. Servivano più coraggio, più risorse e più decisione, visto che il bilancio inizialmente proposto dalla Commissione è stato sempre limato verso il basso, mai verso l’alto”. Lo dice Marco Buti, docente all’Istituto universitario europeo di Firenze, direttore degli Affari economici dell’Ue e poi capo staff del commissario Gentiloni. In una intervista a Repubblica aggiunge: “Nel bilancio ci sono buone cose per rafforzare il ruolo dell’Europa nel mondo ma non abbastanza per rispondere alla sfida di Trump”. E ancora sulle proteste degli agricoltori: “È una questione di realismo e priorità. Le risorse vanno convogliate verso beni pubblici europei dove il valore aggiunto dell’Unione emerge chiaramente. Anche i fondi di coesione sono stati ridotti e hanno protestato le Regioni, anche se non sempre i fondi sono stati spesi bene”.
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