“Noi abbiamo avuto due forti condizionalità. Una alla nascita, perché è inutile stare lì a discutere, il Green Deal ha fissato quelle che sono state le strutture del Pnrr e le scelte strutturali del Pnrr. La seconda è il principio di non arrecare un danno significativo all’ambiente, che è stato applicato in modo, direi, troppo significativo e troppo esasperato”. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti, nel suo intervento al 40esimo Convegno dei Giovani di Confindustria a Capri. Ad esempio, ha aggiunto, “noi non abbiamo potuto finanziare alcuna riparazione o costruzione di strade a un ente locale, perché si ritiene che realizzare una strada significhi arrecare un danno significativo all’ambiente. Mi pare che forse, oltre al miraggio della transizione ecologica ambientale, si dovesse anche pensare a una neutralità tecnologica per consentire al sistema delle imprese di avere un futuro e non soltanto un passato o un presente ancora per poco”. I principi del Green Deal, per Foti, “rischiano non solo di pesare per il futuro in Europa, ma rischiano di deindustrializzare l’Europa”.
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