“È finito un trentennio prevalentemente di pace. È in discussione la società aperta con tentativi di involuzione intolleranti e bellicosi. Terribili sono le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, incerta la libertà di circolazione nei mari, soprattutto nel Mar Rosso, determinante per il Mediterraneo. Crescono le preoccupazioni verso i rischi di nuovo isolazionismo degli Usa. Non basta un’Unione Europea sempre più ampia, ma basata principalmente sull’economia, sulla libera circolazione di persone, merci e denari, sulla PAC e sull’incompleta Unione bancaria che hanno rappresentato i progressi possibili. Non bastano le graduali crescite di importanza delle Istituzioni europee. È sterile criticare la UE per competenze che i Trattati non le attribuiscono appieno. Occorre trovare lo slancio imposto dai tempi più duri, con una nuova strategia europea, con nuovi Trattati e una vera Costituzione, con norme per la parità concorrenziale nel mercato interno e per lo sviluppo di tutte le aree d’Europa, innanzitutto le svantaggiate come il Mezzogiorno”.
Così Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, durante il suo intervento all’Assemblea annuale dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi).
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