“E’ chiaro che bisogna lavorare sulla diffusione della cultura della sostenibilità, affrontare il problema che c’è nel nostro Paese più che in altri, che è la sindrome di Nimby (‘Not in my backyard’, ‘Non nel mio giardino’, ndr), e vincere quelle resistenze per realizzare in primis il deposito unico dei rifiuti radioattivi”. Lo dice il presidente del Gse, Paolo Arrigoni, ospite del #GeaTalk. “Non solo solo i rifiuti radioattivi delle nostre vecchie quattro centrali che oggi sono dati in prestito, ‘parcheggiati’, in Francia o Inghilterra, ma sono anche quelli prodotti dalla medicina nucleare e dall’industria – aggiunge -. Un Paese serio deve pensare a gestire responsabilmente da sé i rifiuti nucleari, che oggi sono sparsi in una trentina di depositi provvisori e che potrebbero anche presentare problemi di sicurezza. Quindi, meglio farli convergere in un unico deposito”.
"E' cambiato l'atteggiamento. Stellantis pone l'Italia al centro del suo sviluppo internazionale, affermando con chiarezza…
Tutti gli stabilimenti italiani di Stellantis "resteranno attivi con un piano per ciascuna fabbrica che…
Dalle bollette al nucleare, alle rinnovabili e agli Ets. Il presidente del Gse, Paolo Arrigoni,…
“Parlo a titolo personale: ritengo che il principale sponsor del nucleare sia la decarbonizzazione, la…
"Invitare attuali gestori di rete a presentare un piano investimenti per consentire una prroroga delle…
"Presentato anche quest’anno il Bando ISI-INAIL, con 90 milioni, di cui 20 dedicati ai giovani…