Correva l’anno 1993 quando il Fai, Fondo Ambiente Italiano, si inventò le Giornate di primavera, un week end di fine marzo dedicato alla riscoperta dei beni ambientali, storici e artistici solitamente inaccessibili al grande pubblico perché privati o chiusi per mancanza di personale. Quest’anno, dunque, si celebra la trentesima edizione (26-27 marzo) e ‘sul piatto’ ci sono 700 luoghi da scoprire in 400 città.
La fondazione, nata nel 1975 dall’idea di Elena Croce, figlia del filosofo Benedetto Croce, che intendeva emulare il National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty britannico, ha censito, contribuito a restaurare e avuto in concessione decine di beni. Grazie alla raccolta fondi durante le Giornate di primavera, le donazioni e il sostegno di fondazioni bancarie, il Fai ora ha in gestione luoghi come Villa Necchi Campiglio a Milano, l’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli o la Riserva I giganti della Sila in Calabria.
Tantissimi i luoghi aperti al pubblico, l’elenco è consultabile sul sito del Fai (fondoambiente.it). In tema naturalistico e ambientale, particolarmente suggestive sono le proposte attivate nel Chietino con il sentiero del grande corbezzolo ad Archi o il percorso escursionistico naturalistico ‘Colle Castagna’ a Furci. A Cornate d’Adda (Monza Brianza) invece si potrà visitare la centrale idroelettrica Angelo Bertini. In servizio dal 28 settembre 1898, la Bertini è la più antica centrale idroelettrica Edison: con i suoi 9800 kW di potenza, al tempo era seconda solo all’impianto alle cascate del Niagara negli Stati Uniti. Restando in tema di attualità (sabato 26 marzo si celebra la giornata nazionale del ‘Rito del caffè espresso italiano’) il Fai apre le porte del Mumac, il museo della macchina per caffè del gruppo Cimbali a Binasco (Milano). Nato nel 2012, in occasione dei cento anni di attività del gruppo e grazie alla lungimiranza della famiglia Cimbali, il museo quest’anno celebra il suo decennale e ospita la più ampia esposizione permanente dedicata alla storia e alla cultura delle macchine per il caffè espresso professionali, i contenuti culturali di archivio e Mumac library, la biblioteca storica del caffè. La collezione del museo, nella quale sono confluite i fondi Cimbali e Maltoni, racconta la storia di un intero settore del made in Italy e di tutti i marchi che ne hanno rappresentato le pietre miliari dagli albori ad oggi, attraverso pezzi memorabili, unici e iconici esposti nelle sale e grazie alla ricca documentazione presente nel suo archivio.
Considerata la delicata situazione internazionale, con la guerra in atto in Ucraina, il Fai ha infine voluto assumere un impegno per il popolo ucraino. “Il Fai – spiega la fondazione -, come istituzione della Repubblica, ha scelto di esprimere in maniera esplicita la vicinanza e la solidarietà con il popolo ucraino esponendo i colori della sua bandiera in tutta la comunicazione e nei beni, ma la fondazione vuole dare un contributo concreto e perciò si impegna oggi formalmente a finanziare il recupero di un’opera d’arte del patrimonio culturale ucraino che sarà individuato non appena cesserà la guerra e sarà avviata la ricostruzione del Paese”.
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