Picture taken On June 29, 2025 with a drone, shows a rare "roll cloud", a huge horizontal cloud advancing from the horizon towards the beaches of the Atlantic Ocean during the heatwave near Cabo da Roca, southwestern Portugal. (Photo by Arthur CARVALHO / AFP)
Le ondate di calore, la siccità e le inondazioni che hanno caratterizzato l’estate 2025 hanno causato perdite per 43 miliardi di euro all’economia europea. Lo rivela uno studio di economisti in cui si sottolinea come questi costi immediati siano solo l’inizio. Lo studio, guidato da Sehrish Usman dell’Università di Mannheim (Germania) con due coautori della Banca Centrale Europea, si basa sia su dati meteorologici che su modelli economici per stimare i danni causati dagli eventi meteorologici estremi, resi più frequenti e intensi dai cambiamenti climatici.
E prende in considerazione le conseguenze dirette, come la distruzione di strade, edifici o raccolti durante le inondazioni, e quelle indirette, come le perdite di produzione causate dal tempo necessario per ricostruire una fabbrica, la perdita di vite umane o i costi di adattamento. Include anche gli impatti a lungo termine, poiché “il costo reale degli eventi estremi (…) va ben oltre i loro effetti immediati”, sottolinea Usman. Ad esempio, la scarsità o la distruzione di determinati prodotti a causa della siccità può portare a un’inflazione più o meno a lungo termine. Tenendo conto di tutti questi elementi, lo studio stima che entro il 2029 i costi macroeconomici generati dai disastri dell’estate 2025 potrebbero raggiungere i 126 miliardi di euro.
Spagna, Francia e Italia si distinguono come i Paesi più colpiti, con perdite superiori ai 10 miliardi di euro ciascuna quest’anno. Queste potrebbero superare i 30 miliardi di euro nel medio termine, poiché quest’estate ha testimoniato l’aumento delle ondate di calore e della siccità. I Paesi dell’Europa centrale e settentrionale subiscono danni meno significativi, ma le inondazioni hanno mostrato una tendenza ad aumentare negli ultimi anni, il che dovrebbe aumentare il costo delle perturbazioni meteorologiche, osserva lo studio. Gli autori sottolineano che queste cifre sono probabilmente sottostimate, poiché non tengono conto degli effetti cumulativi (ondate di calore e siccità si verificano spesso contemporaneamente) e di alcune altre ripercussioni del cambiamento climatico, come gli incendi. I dati sulle perdite economiche generalmente compilati dai riassicuratori coprono solo i danni causati ai beni materiali e omettono altri effetti indiretti come le perdite di produttività legate al calore, osservano.
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