Felix from Michoacan, Mexico, cuts an organic avocado tree at Stehly Farms Organics in Valley Center, California on March 25, 2020. Since the Coronavirus outbreak in the United States the demand for fruit and vegetables has been high since Americans have been purchasing food in mass quantities. (Photo by ARIANA DREHSLER / AFP)
Sebbene la plastica consenta di confezionare gli alimenti in modo sicuro e igienico, il suo uso estensivo costituisce una sfida ambientale significativa a causa della sua limitata riciclabilità e della breve durata di conservazione. Per questo motivo, da decenni l’industria e la comunità scientifica sono alla ricerca di alternative più sostenibili. Un recente studio pubblicato dall’Università di Cordoba, a cui ha partecipato anche l’Università di Girona, ha trovato il modo di produrre un prototipo di materiale per imballaggi alimentari più ecologico, sfruttando rifiuti finora privi di valore aggiunto: i residui della potatura dell’albero di avocado. La Spagna è il principale produttore di avocado a livello europeo, in modo particolare nella regione Axarquia di Malaga.
Attraverso un processo semichimico e meccanico in cui le foglie e i rami vengono mescolati con soda, raffinati e sfibrati, gli esperti sono riusciti a isolare le fibre dal residuo legnoso della potatura e a utilizzarle come materiale di rinforzo, sostituendo una parte della bioplastica utilizzata negli imballaggi alimentari. Oltre alla sostenibilità, questo nuovo composto ha dimostrato di essere più resistente, in parte grazie alle forti proprietà meccaniche delle fibre naturali ricavate dai residui di potatura dell’avocado. Il lavoro ha analizzato le prestazioni del materiale a diversi rapporti di fibre, ottenendo un aumento della resistenza alla trazione fino al 49%.
Il prossimo passo nella linea di ricerca del gruppo, ha spiegato l’autore dello studio, Ramón Morcillo, sarà quello di valutare altre proprietà di interesse per l’industria; ad esempio, le capacità antimicrobiche o antiossidanti che il nuovo composto potrebbe avere, aprendo così la porta a nuove forme di conservazione più sostenibili, specializzate e adatte a diversi tipi di prodotti.
Proprio nei giorni scorsi il Parlamento europeo ha approvato una serie di misure per la riduzione e il riciclo degli imballaggi. Alcuni tipi in plastica monouso saranno vietati a partire dal 2030, il che rappresenta una vera e propria sfida per l’industria: realizzare studi di mercato per valutare la redditività di quelle forme di imballaggio sostenibile che si sono dimostrate valide da un punto di vista scientifico. Secondo Morcillo “si tratta di un processo dettagliato che richiede molti sforzi e informazioni, ma che è essenziale affinché questi nuovi materiali vengano scalati e immessi sul mercato”.
Sulla base della performance registrata nei primi nove mesi del 2025, migliorano gli obiettivi finanziari…
In incremento anche i ricavi, pari a € 13,4 mld. (+11,3% rispetto al dato del…
La capacità complessiva di stoccaggio gas gestita dal gruppo Snam al 30 settembre 2025, comprensiva…
Il Consiglio di Amministrazione di Leonardo, riunitosi oggi sotto la presidenza di Stefano Pontecorvo, ha…
I volumi rigassificati dalle società consolidate da Snam nei primi nove mesi del 2025 (Piombino,…
Snam ha comunicato ricavi totali dei primi nove mesi del 2025 a 2.846 milioni di…