Effetto clima: balzo del 27% per le prenotazione di vacanze in Scandinavia

Il cambiamento climatico sta modificando anche le vacanze. Molti vacanzieri, al posto del classico mare Mediterraneo caratterizzato da temperature record degli ultimi anni, pensano di viaggiare nella direzione opposta, nella direzione del fresco. Così, al posto del Sud della Francia, della Sardegna o della Sicilia, stanno prendendo piede destinazioni come Scozia, Norvegia, Danimarca, Svezia e Finlandia. Una ricerca della rete di viaggi di lusso Virtuoso ha rilevato che l’82% dei suoi clienti sta considerando di visitare destinazioni con clima più mite nel 2024, una tendenza ripresa da molti agenti di viaggio. “Stiamo assistendo a una tendenza in aumento tra coloro che vanno in vacanza più a nord“, osserva Andrea Godfrey dell’agenzia britannica Regent Holidays, sottolineando che la Scandinavia e i Paesi Baltici stanno emergendo come destinazioni sempre più popolari. “Stiamo ricevendo molte più richieste da parte delle famiglie su destinazioni che offrono sole estivo ma anche sollievo dalle alte temperature riscontrate nelle località balneari del Mediterraneo”, aggiunge.

Questa nuova tendenza legata al cambiamento climatico che tocca il turismo si chiama “coolcationing” ed è promossa da riviste di lifestyle e addetti al marketing in tutto il mondo per raccontare il fenomeno che vede appunto i vacanzieri cercare un po’ di tregua dal caldo insopportabile del Sud Europa scegliendo di trascorrere le ferie in Scandinavia, che ha aggiunto circa 124 miliardi di dollari all’economia regionale nel 2023, in aumento di circa il 6% rispetto all’anno precedente. Le aziende nordiche che hanno parlato con Bloomberg, dai tour operator ai negozi di souvenir, prevedono che questo potrebbe essere un anno da urlo. La Scandinavia sta “vivendo un momento” con un aumento del 27% delle prenotazioni rispetto all’estate scorsa, afferma Misty Belles, portavoce di Virtuoso. La Svezia, da sola, ha visto un aumento del 47%, afferma. L’Italia, al contrario, è aumentata solo del 3%. Anche le ricerche di voli dagli aeroporti del Regno Unito a Copenaghen, Bergen, Norvegia e Stoccolma per questa estate sono aumentate con percentuali a due cifre, stando al motore di ricerca di viaggi Kayak.

Un’analisi commissionata dall’Unione Europea mostra che un mondo che si riscalda ha il potenziale per creare uno spostamento nei viaggi nel continente. Nel suo scenario più allarmante, in cui le temperature medie globali dovessero aumentare di 4 °C, la Grecia potrebbe vedere la domanda turistica crollare di oltre il 7%, rispetto al 2019. Secondo lo stesso resoconto invece Svezia, Danimarca e Finlandia vedrebbero la domanda aumentare di oltre il 6%.

Proprio un sondaggio di VisitDenmark condotto su oltre 9.000 persone in 7 paesi europei ha rilevato che quasi la metà ha sperimentato condizioni meteorologiche estreme durante le proprie vacanze l’anno scorso, tra cui ondate di calore. Due terzi hanno affermato che di conseguenza cambieranno il loro comportamento. Anche nella periferia nordica, infine, l’Islanda sta beneficiando di un aumento del 49% nelle prenotazioni quest’estate, sempre secondo Virtuoso. Le navi da crociera stanno effettuando fermate più frequenti sulle rotte tra Canada, Groenlandia e Norvegia, dando una scossa all’economia locale, spiega Johanna Carlsen, che dirige l’ufficio di Gateway to Iceland, a Bloomberg

Valentina Innocente

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