Il Monte Bianco, la vetta più alta dell’Europa occidentale al confine franco-italiano, ha perso oltre due metri in due anni e culmina ormai a 4805,59 metri: è quanto annunciato dai geometri esperti francesi dell’Alta Savoia, nel corso di una conferenza stampa a Chamonix. Secondo i calcoli, il Monte Bianco è calato, più precisamente, di 2,22 metri rispetto al 2021.
Contrariamente alle prime reazioni, che imputano l’abbassamento della vetta ai cambiamenti climatici, gli esperti hanno spiegato che il gigante Bianco è da sempre “molto variabile”, come conseguenza del volume delle piogge estive. Del resto, una diminuzione come questa è già stata riscontrata più volte in passato, da quando il Monte Bianco viene misurato, ovvero dal 1685, una vera impresa per gli scienziati dell’epoca. “Stiamo accumulando dati per le generazioni future, non siamo qui per interpretarli, lo lasciamo agli scienziati“, ha spiegato Jean des Garets, rappresentante dei geometri dell’Alta Savoia.
Armati di strumenti all’avanguardia e dotati per la prima volta di un drone, una ventina di esperti divise in otto corde hanno scalato il gigante bianco a metà settembre per effettuare rilievi punto per punto per diversi giorni, come fanno ogni due anni dal 2001. Si tratta della dodicesima edizione di questa operazione che mira in particolare a modellare la calotta glaciale e a raccogliere dati scientifici sull’impatto dei cambiamenti climatici sulle montagne alpine. “Spetta ora ai climatologi, ai glaciologi e agli altri scienziati sfruttare tutti i dati raccolti e avanzare tutte le ipotesi per spiegare questo fenomeno”, concludono gli esperti, sottolineando che il loro ruolo si limita ad “accumulare dati per le generazioni future”.
Secondo des Garets la forte differenza rispetto al 2021 andrebbe “messa in prospettiva”. “Abbiamo mai avuto una variazione così forte? La risposta è sì”, ha osservato, precisando che potrebbe riflettere le variazioni delle precipitazioni estive e invitando a non “utilizzare (la misura) per dire nulla”. “Il Monte Bianco potrebbe benissimo essere molto più alto tra due anni”, ha precisato. Durante l’ultima spedizione dello stesso tipo, nel 2021, il tetto delle Alpi è stato misurato a 4.807,81 metri, quasi un metro in meno rispetto alla misurazione effettuata nel 2017 (quella del 2019, molto bassa, era stata tenuta segreta perché considerata non rappresentativa). È stato invece nel 2007 che è stata registrata la quota più alta (4.810,90 m). Queste variazioni non sorprendono, avvertono i geometri, perché “dalla notte dei tempi, l’altitudine del Monte Bianco ha oscillato continuamente”.
La vetta “rocciosa” del monte culmina a 4.792 m, ma è lo spessore dello strato di “neve eterna” che la ricopre, funzionando come un enorme cumulo di neve, che “varia a seconda dei venti di quota e delle precipitazioni”. Anche l’altitudine della vetta varia a seconda delle stagioni, essendo il Monte Bianco un complesso di dune dove il vento, più violento in inverno, raschia la neve più che in estate. La vetta è quindi più alta alla fine dell’estate che in primavera. Mentre lo scioglimento dei ghiacciai accelera sotto l’effetto del riscaldamento globale, che colpisce soprattutto l’arco alpino, uno dei membri del team, Denis Borel, ha invitato a “non trarre conclusioni affrettate su misurazioni che sono state solo effettuate dal 2001 con la precisione attuale”. Secondo i dati raccolti dagli scienziati, i ghiacciai europei, particolarmente vulnerabili all’aumento delle temperature a causa della loro altitudine relativamente bassa, hanno perso circa un terzo del loro volume tra il 2000 e il 2020.
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