Nell’Ue nasce il consorzio dell’Est per meno Co2 e più idrogeno

Un consorzio Est-europeo sostenibile, in linea con gli obiettivi di transizione verde dell’Unione europea. I principali operatori di trasmissione energetica di Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria hanno deciso di lavorare assieme per ridurre le emissioni di Co2 derivanti dalle loro attività. Coopereranno per ‘pulire’ il modo di portare energia a imprese e famiglie. Gaz-System (Polinia), Transgaz (Romania), Eustream (Slovacchia) e Fgsz (Ungheria) hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per un partenariato strategic o volto a esplorare le possibilità di decarbonizzare il loro funzionamento, trasportare gas verdi e studiare le potenzialità nella trasmissione di Co2. Ma il neonato consorzio regionale intende anche esplorare tutte iniziative che promuovono lo sviluppo della catena del valore dell’idrogeno nel territorio dei quattro Stati membri, e richiama l’attenzione sulle caratteristiche regionali per un’evoluzione uniforme della rete dell’idrogeno nell’Unione Europea.

Gli Stati dell’Est, sempre considerati come i meno virtuosi in termini di sostenibilità per via di economie ancora fortemente ai combustibili fossili altamente inquinanti e clima-alteranti, provano a cambiare rotta e anche a dare l’esempio. I quattro operatori inizieranno dalla condivisione delle migliori pratiche nel campo del trasporto di idrogeno e CO2, del la decarbonizzazione delle operazioni e del la produzione di idrogeno. Quindi si metteranno al lavoro per identificare i mercati e le applicazioni dell’idrogeno in vari settori, per poi definire un quadro normativo che possa disciplinare il nuovo modello che a cui si è deciso di dare vita e forma. Per l’Unione europea quella che arriva dai suoi Stati membri del quadrante orientale è davvero una buona notizia. L’idrogeno dovrebbe svolgere un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi dell’Ue per ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2035.

La proposta di modifica del regolamento per i mercati del gas e dell’idrogeno presentata dalla Commissione il 15 dicembre scorso, pone molto l’accento su questa nuova risorsa. Si prevede che l’idrogeno sarà utilizzato principalmente nelle aree in cui l’elettrificazione non è un’opzione, compresa l’odierna industria ad alta intensità energetica (ad esempio raffinerie, fertilizzanti, produzione di acciaio) e alcuni settori dei trasporti pesanti (trasporto marittimo, aviazione, veicoli pesanti a lunga percorrenza) . “Lo sviluppo di un’infrastruttura dedicata all’idrogeno è necessario” per permettere di avere un trasformazione davvero eco-compatibile e tenere fede agli impegni del Green Deal, recita il testo. Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria non restano sorde e si adoperano per la transizione verde.

Nadia Bisson

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