Carlo III Re ambientalista: Charities non saranno abbandonate

La mia vita cambierà, non sarà per me più possibile dedicare molto tempo alle charities, ma so che il lavoro proseguirà nelle mani salde degli altri filantropi“, il re Carlo III d’Inghilterra, nel suo primo discorso al popolo, non dimentica di citare le sue attività di volontariato.

La Gran Bretagna e il mondo stavano gestendo le privazioni della Seconda Guerra mondiale – osserva, parlando dell’insediamento della madre scomparsa ieri, Elisabetta II – In 70 anni abbiamo visto la nostra società cambiare, attraverso tutti questi cambiamenti la nostra nazione e il regno hanno prosperato. I nostri valori sono rimasti e devono rimanere costanti“. Ricordando la “devozione incredibile” della Regina alla Corona, assicura: “Solennemente prometto di fare lo stesso per tutto il resto del tempo che Dio mi vorrà concedere e ovunque viviate e indipendentemente dal vostro background e dalla vostra fede tenterò di servirvi con amore, rispetto e lealtà“.

Nella lunga attesa per la corona, Carlo d’Inghilterra non è mai rimasto con le mani in mano. Ha sfruttato gli anni dedicandosi alle sue passioni, la lotta per l’ambiente, la medicina alternativa, la pianificazione urbana sostenibile, il giardinaggio.

E’ dal 2007 che rende pubblica, ogni anno, la sua “impronta ecologica” (3.133 tonnellate di CO2 nel 2020, contro le 5.070 del 2019) ed è presidente o benefattore di oltre 420 enti di beneficenza, di cui il principale, il Prince’s Trust, ha aiutato più di un milione di giovani in difficoltà, dal 1976. In Italia ha partecipato più volte agli eventi di Terra Madre, unito da antica amicizia al fondatore di Slow Food Carlo Petrini.

Re Carlo III sale al trono pochi giorni dopo l‘insediamento al governo dell’ultraconservatrice Liz Truss, che promette di portare l’Inghilterra “fuori dalla tempesta“, ma a discapito dell’ambiente. Il suo maxi-piano da 180 miliardi di euro blocca le bollette per due anni, ma prevede anche la revoca della moratoria al fracking sulle “nostre enormi riserve di scisto che potrebbero far circolare il gas in appena sei mesi“, oltre a nuove licenze per trivellazioni di petrolio e gas già la prossima settimana, che dovrebbe portare a oltre 100 nuove concessioni. Downing Street intende anche aumentare la quota di energia nucleare, riaprendo però due centrali a carbone. Truss ha infatti confermato di di voler “riesaminare” l’obiettivo di neutralità del carbonio del 2050 “entro la fine dell’anno per assicurarsi che non appesantisca troppo le imprese e i consumatori“.

 

credit foto: AFP

mariaelena.ribezzo

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