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Passata la ‘tregua’ estiva, a settembre tornano a crescere i consumi di energia elettrica. Secondo i dati raccolti da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, l’incremento è dell’1,2% nel confronto allo stesso periodo del 2024. In termini assoluti, invece, il consumo è stato di 26 miliardi di kWh, con uno scarto di 1,3 miliardi di kilowattora in più rispetto ad agosto.
A livello territoriale, la differenza si avverte soprattutto al Centro (+1,3 percento) e al Nord (+1,2), ma il Sud e le isole fanno segnare comunque +1,1. “La variazione è stata raggiunta con un giorno lavorativo in più (22 invece di 21) e una temperatura media sostanzialmente stabile rispetto a quella di settembre dello scorso anno – specifica Terna -. Il dato della domanda elettrica, corretto dagli effetti di calendario e temperatura, porta la variazione a +0,4 percento rispetto a settembre 2024”.
Allargando il quadro, però, da gennaio a settembre il fabbisogno nazionale è calato dell’1,2% su base annua. Si conferma buona la performance della produzione nazionale, che lo scorso mese è risultata pari a 22,5 miliardi di kWh, coprendo l’85,3% della domanda, mentre il restante 14,7 percento è frutto del saldo scambiato con l’estero. Import che comunque, nei primi nove mesi dell’anno diminuisce dell’8,9%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un contributo importante a soddisfare il fabbisogno di energia elettrica italiana viene ancora dalle rinnovabili (40,9%), nonostante i cali di idrico (-4,1%), termico (-2,6 percento), ma soprattutto eolico (-23,4%).
Di contro, sono in terreno positivo la geotermia (+1,2 percento) e il fotovoltaico (+30,7%), che fa segnare un incremento di produzione di 982 Gwh), “dovuto al contributo positivo dell’aumento di capacità in esercizio (+556 Gigawattora) e del maggiore irraggiamento (+426 Gwh)”.
Da gennaio a settembre di quest’anno, ad ogni modo, la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 4.476 Megawatt e negli ultimi dodici mesi la capacità installata di fotovoltaico ed eolico è salita di 6.576 MW (+13,7%), raggiungendo i 54.542 MW complessivi. In questo senso confortano anche i dati di Terna sulla capacità di accumulo, che al 30 settembre scorso si attestano sui 17.417 Mwh, in aumento del 49,3 percento rispetto all’anno precedente. In potenza nominale si tratta di 7.069 MW per circa 849mila sistemi di accumulo.
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