Una nuova ricerca della Oxford Economics prevede che la domanda industriale di argento aumenterà del 46% fino al 2033, mentre quella di gioielli e argenteria dovrebbe salire rispettivamente del 34 e 30%. Il report, ‘Fabrication Demand Drivers for Silver in the Industrial, Jewelry and Silverware Sectors Through 2033’, è stato commissionato dal Silver Institute per esaminare e prevedere i tassi di crescita dei settori chiave della domanda globale di produzione di argento e per ottenere informazioni su come la domanda cambierà nel prossimo decennio. La società di consulenza stima che la produzione combinata dei produttori industriali di argento, gioielli e argenteria aumenterà del 42%, raddoppiando di fatto il tasso di crescita rispetto al decennio precedente, 2014-2023. Lo studio inoltre ipotizza come alcune industrie critiche che utilizzano l’argento registreranno una forte produzione nel prossimo decennio, più probabile in Asia e in particolare in Cina. Un aumento che riflette la rapida crescita della produzione del settore delle applicazioni elettriche ed elettroniche, che si prevede salirà del 55% nel corso del decennio. L’uso dell’argento nell’energia solare e nei veicoli elettrici contribuirà a far avanzare questa categoria, secondo l’Oxford Economics.
Proprio gli aumenti di applicazioni industriali – si legge nell’ultima newsletter del Silver Institute – saranno compensati dalle perdite in altri segmenti chiave, con una domanda totale di argento che dovrebbe scendere del 10% a 1,14 miliardi di once. La domanda totale rimane storicamente elevata, rendendo la cifra del 2023 la seconda più alta, secondo le statistiche della società di consulenza Metals Focus. Tuttavia, nonostante l’indebolimento della domanda e un leggero calo dell’offerta, il mercato dell’argento ha registrato lo scorso anno un considerevole deficit fisico per il terzo anno consecutivo: circa 140 milioni di once (4.354 tonnellate). E Metals Focus ritiene che il deficit persisterà nel mercato dell’argento per il prossimo futuro. Per questo il future sul metallo, dopo alti e bassi nella seconda metà dello scorso anno, sembra stabilizzarsi a 24 dollari l’oncia, in attesa di prendere il volo nel caso il dollaro dovesse deprezzarsi in seguito all’atteso taglio dei tassi da parte delle banche centrali.
L’uso dell’argento sta comunque allargando il proprio raggio d’azione, grazie a sviluppi tecnologici che potrebbero cambiare il destino di questo prezioso metallo. Come rivela nella sua newsletter lo stesso Silver Institute, ad esempio, nella ‘nazione Navajo’ negli Usa, molte persone affrontano la carenza di acqua potabile, ma uno studio dell’Università del Texas di Austin presenta un approccio innovativo. Gli scienziati combinano la tecnologia all’argento con la ceramica nativa, utilizzando antiche tecniche di lavorazione e resine di pino locali per purificare l’acqua. La sfida è stata superata coinvolgendo un vasaio navajo di terza generazione, sfruttando la sacralità della ceramica per favorire l’accettazione locale. Questo dispositivo accessibile, basato su ceramiche di argilla e rivestimenti argentati, offre una soluzione pratica per superare il problema dell’acqua anche in altre zone del mondo.
Passando a Houston, ricercatori dell’Università stanno realizzando progressi nel campo delle batterie flessibili. Il professore Haleh Ardebili ha sviluppato un prototipo di batteria al litio estensibile, basata su tessuto d’argento intrecciato. Questo avanzamento, ispirato da una visione futuristica di indumenti intelligenti e interattivi, affronta sfide tradizionali legate alla flessibilità delle batterie e alla sicurezza degli elettroliti. Grazie al tessuto d’argento, il team ha raggiunto una piegatura del 15% senza compromettere la generazione di elettricità, aprendo la strada a dispositivi portatili più versatili. Sempre sul fronte batterie, un consorzio di scienziati dello SLAC National Accelerator Laboratory del Dipartimento dell’Energia dell’Università di Stanford, del Toyota Research Institute e del Technion-Israel Institute of Technology ha scoperto come sostituire il platino con l’argento meno costoso, senza sacrificare i vantaggi e l’efficienza delle celle a combustibile a idrogeno.
Infine, un team di ricercatori egiziani sta sfruttando le proprietà dell’argento nei tessuti. L’aggiunta di particelle del metallo a tinture naturali come l’estratto di bucce di arachidi rosse ha migliorato la durata e la vivacità del colore sui tessuti di cotone. Questi tessuti potenziati con argento non solo offrono una maggiore intensità cromatica ma presentano anche una protezione antibatterica e dai raggi UV. La scoperta – conclude il Silver Institute – apre nuove prospettive per l’utilizzo di tessuti protettivi in settori come sport, militare e industriale.
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