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Amazon, un miliardo per elettrificazione in Europa. In Italia ecco i micro-hub

La rete di trasporto è una delle nostre aree più impegnative da decarbonizzare e per azzerare le emissioni nette di Co2 sarà necessario un investimento sostanziale e prolungato“, spiega Andy Jassy, Ceo di Amazon.L’utilizzo di migliaia di van elettrici, camion a lungo raggio e biciclette ci aiuterà ad allontanarci ulteriormente dai combustibili fossili tradizionali e, si spera, incoraggerà ulteriormente i trasporti e le industrie automobilistiche in Europa e nel mondo a continuare a crescere e innovare, poiché dovremo lavorare insieme per raggiungere i nostri obiettivi climatici“. Per arrivare a questo obiettivo il colosso della distribuzione mondiale ha così deciso di investire oltre un miliardo di euro nei prossimi cinque anni. Amazon sta già utilizzando migliaia di veicoli a zero emissioni allo scarico nelle sue operazioni in Europa e l’investimento annunciato pochi mesi fa ne aggiungerà altre migliaia, accelerando i progressi del gruppo fondato da Jeff Bezos verso il raggiungimento di zero emissioni nette di Co2 entro il 2040, cioè 10 anni prima di quanto stabilito dall’accordo di Parigi.
Nel dettaglio Amazon ora ha più di 3.000 furgoni elettrici che consegnano pacchi ai clienti in tutta Europa, ma l’obiettivo è quello di arrivare a superare le 10.000 unità entro il 2025. E parallelamente la società investirà anche in migliaia di stazioni di ricarica nei suoi siti logistici in Europa.

Per rivoluzionare le consegne in città Amazon ha poi lanciato hub di micro-mobilità elettrici in più di 20 centri in tutta Europa e prevede di raddoppiarne il numero nel giro di tre anni. Gli hub di micro-mobilità sono in pratica stazioni di consegna più piccole, depositi di dimensioni contenute, che si trovano in posizioni centrali. Questi hub permettono ad Amazon di modificare i metodi di consegna, utilizzando ad esempio le cargo bike elettriche o, più semplicemente, intensificando le consegne a piedi. Con i micro hub spariscono infatti parecchi furgoni dalla strada, il che significa alleggerire il traffico urbano e abbattere le emissioni. In Italia da fine novembre sono 4 le città interessate da questi nuovi hub di micro-mobilità: Milano, Napoli, Genova e Bologna. A Milano, oltre il 25% dei pacchi in Area C viene consegnato dai fornitori di servizi di consegna di Amazon Logistics con cargo scooter elettrici a zero emissioni allo scarico grazie all’hub di Rogoredo, e la quota continuerà a crescere nel 2023. A Napoli, il 60% dei pacchi nella zona a traffico limitato viene consegnato attraverso cargo scooter elettrici. L’hub di micromobilità di Genova permette ai fornitori di servizi di consegna di Amazon Logistics di consegnare il 100% dei pacchi con cargo scooter elettrici nella zona a traffico limitato. Il più recente hub di micromobilità di Amazon di Bologna consentirà di consegnare quest’anno il 100% dei pacchi nella zona a traffico limitato della città utilizzando cargo scooter elettrici a tre ruote al posto dei van.

Prima di arrivare al cosiddetto ultimo miglio ce n’è però di strada. Si comincia dai grandi centri di smistamento, fino a considerare le lunghe percorrenze che sono necessarie per consegnare un pacco al cliente. La transizione in questi ultimi due ambiti sta mobilitando il gruppo attraverso due percorsi.
La società alimenta già l’85% delle sue attività con energia rinnovabile, con obiettivo 100 per cento entro il 2025. Stiamo parlando di data center, negozi fisici, uffici aziendali e strutture logistiche, compresi i punti di ricarica in loco. Amazon ora ha oltre 100 progetti di energia rinnovabile in tutta Europa, inclusi 30 progetti di parchi solari o eolici off-site su scala industriale.
Più impervia è la decarbonizzazione dei mezzi pesanti per via delle loro dimensioni e del peso di camion e rimorchi. Il colosso dell’e-commerce oggi ha cinque eHGV (veicoli pesanti per il trasporto merci elettrici) in circolazione nel Regno Unito e 20 in Germania. Per una svolta elettrica serve che tutto il sistema compia la transizione, che può avvenire se produttori e indotto sono sicuri di avere commesse. In questo senso il gigante con sede a Seattle prevede di acquistare e distribuire più di 1.500 veicoli pesanti per il trasporto merci elettrici nella sua flotta europea nei prossimi anni. E per alimentare i suoi eHGV costruirà centinaia di stazioni di ricarica rapida specializzate nei suoi siti logistici in Europa, consentendo all’azienda la ricarica dei veicoli in circa due ore.

Valentina Innocente

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