La produzione di zucchero di barbabietola dell’Ue per la stagione 2024/25 è prevista a 15,4 milioni di tonnellate, in aumento del 4% rispetto allo scorso anno, ma solo grazie all’espansione delle superfici coltivate agevolata dai prezzi elevati previsti per lo zucchero.
In realtà le piogge persistenti in Paesi come il Belgio, la Francia e la Repubblica Ceca hanno ritardato le semine, mentre la siccità localizzata in altri Paesi, come l’Ungheria, ha influito sulla stagione di crescita. “Ciò ha generato incertezza sullo sviluppo della barbabietola e sul potenziale di resa nei principali Paesi produttori”, si legge in un report dell’Usda, il Dipartimento Agricoltura degli Usa. Così il raccolto in corso presenta prospettive contrastanti, con risultati finali che dipendono dalle settimane rimanenti. In alcune zone, in particolare nei Paesi Bassi, le piogge eccessive stanno ritardando le operazioni e potrebbero continuare a farlo, mentre in regioni come l’Austria e la Bulgaria si prevedono rese elevate.
A maggio, durante l’assemblea della Confederazione internazionale dei produttori europei di barbabietole (Cibe), il presidente Marcel Jehaes aveva infatti sottolineato che “la diminuzione degli strumenti a disposizione degli agricoltori per proteggere efficacemente il loro raccolto e adattarsi ai cambiamenti climatici rappresenta una minaccia per la sostenibilità del nostro settore. Stiamo ancora aspettando l’introduzione di nuovi strumenti efficaci e non vogliamo ulteriori divieti e restrizioni sui prodotti chimici per la protezione delle piante senza soluzioni alternative efficaci. Gli agricoltori e i loro partner stanno investendo in ricerca e sviluppo, ma hanno anche bisogno di tempo, di un adeguato supporto pubblico e politico, oltre a supporto finanziario”. Il riferimento è alle ultime riforme che hanno coinvolto il mondo saccarifero continentale. Dal dicembre 2013 la Ue ha vietato i neonicotinoidi sulle colture interessanti per le api, comprese le barbabietole da zucchero, con ulteriori restrizioni nel maggio 2018. Nel 2022, le autorizzazioni temporanee di emergenza per queste sostanze sono state escluse dalla Corte di giustizia europea e a settembre di quell’anno gli Stati membri hanno votato per ridurre i livelli massimi di residui (LMR) per alcuni neonicotinoidi. Una decisione, adottata nel febbraio 2023, che entrerà in vigore il 7 marzo 2026.
Oltre al clima però a impensierire i coltivatori europei è l’import ucraino. Il presidente del Comitato per le Questioni Economiche e Generali della Cibe, Guillaume Gandon, aveva sottolineato in assemblea come “il settore rimanga fragile: siamo passati da una crisi economica dopo la fine delle quote a una crisi fitosanitaria con il divieto dei neonicotinoidi, a una crisi energetica e infine a una crisi di mercato a causa del flusso massiccio e incontrollato di importazioni di zucchero dall’Ucraina. Nel 2023, il settore mostrava alcuni segni di ripresa, ma il flusso di importazioni di zucchero dall’Ucraina sta abbassando i prezzi di mercato. Riconosciamo i progressi compiuti dopo intense discussioni e siamo sollevati che le istituzioni dell’Ue abbiano concordato di limitare tali flussi per un anno. Questo è un risultato equo per i produttori europei e ucraini che sarebbero colpiti da un mercato deteriorato”.
Le importazioni di zucchero dell’Ue per la stagione 2024/25 sono previste a 2,4 milioni di tonnellate, sottolinea ancora l’Usda. Ucraina a parte, quelle dal Regno Unito sono diminuite significativamente dopo la Brexit a causa delle regole di origine che richiedono che i prodotti siano interamente prodotti o sufficientemente trasformati nel Regno Unito per ottenere un trattamento tariffario preferenziale. Ciò ha aumentato i costi di conformità per gli esportatori britannici, riducendo la loro competitività sul mercato dell’Unione. Le esportazioni di zucchero Ue per il 2024/25 sono stimate a 1,1 milioni di tonnellate, con un calo significativo rispetto a 1,7 del 2023/24. I principali Paesi esportatori sono Francia, Germania, Polonia, Paesi Bassi e Belgio. E proprio le esportazioni di zucchero verso il Regno Unito hanno registrato una piena ripresa dopo il temporaneo arresto in seguito alla Brexit, a dimostrazione del successo dell’adattamento alle nuove regole commerciali.
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