A pedestrian walks past the Nissan Crossing showroom in the Ginza area of central Tokyo on November 24, 2023. Japanese auto giant Nissan will commit on November 24 to building electric models of two best-selling cars in Sunderland, northeastern England, in an investment of more than one billion pounds (1.25 million USD), the Financial Times reported late on November 23. (Photo by Richard A. Brooks / AFP)
Le esportazioni automobilistiche giapponesi verso gli Stati Uniti continuano a diminuire di un quarto su base annua a giugno, penalizzate dall’impatto dei dazi doganali imposti da Washington, un duro colpo per questo pilastro della quarta economia mondiale. In termini di valore, secondo i dati del Ministero delle Finanze pubblicati oggi, le esportazioni di veicoli verso gli Stati Uniti sono diminuite del 26,7% su base annua lo scorso mese. Già a maggio avevano registrato un calo di circa il 25% su base annua. Il calo è dovuto in particolare alle forti riduzioni dei prezzi di vendita praticate dai costruttori giapponesi, desiderosi di non trasferire i costi aggiuntivi dei dazi doganali agli acquirenti statunitensi. In termini di numero di veicoli, le esportazioni verso gli Stati Uniti sono infatti aumentate di circa il 3%. I dati testimoniano l’impatto che ha già avuto la politica commerciale aggressiva del presidente Donald Trump: il Giappone, alleato chiave di Washington, è soggetto agli stessi dazi doganali di base del 10% imposti alla maggior parte delle nazioni, nonché a sovrattasse del 25% sulle automobili e del 50% sull’acciaio e l’alluminio. Il Paese è inoltre minacciato da un aumento al 25% delle sovrattasse cosiddette “reciproche”, sospese fino al 1° agosto. Tokyo sta cercando di eludere tutte queste barriere doganali intensificando i negoziati con l’amministrazione Trump. La posta in gioco è alta: l’economia giapponese è estremamente dipendente dal commercio estero e lo scorso anno l’industria automobilistica ha rappresentato quasi il 30% delle esportazioni del Giappone verso gli Stati Uniti. Nell’arcipelago, l’industria automobilistica rappresenta circa l’8% dei posti di lavoro, ben oltre il solo gigante Toyota, primo costruttore mondiale.
Complessivamente, le esportazioni giapponesi verso gli Stati Uniti, tutti i settori considerati, sono diminuite dell’11,4% su base annua a giugno. Oltre al calo delle vendite di automobili e componenti automobilistici, anche le spedizioni di medicinali hanno registrato una flessione. Riflettendo il brusco calo delle esportazioni, il surplus commerciale del Giappone con gli Stati Uniti è sceso il mese scorso del 22,9% su base annua, registrando la seconda contrazione mensile consecutiva. Con tutti i suoi partner commerciali, il Giappone ha registrato a giugno un surplus commerciale totale di 153,1 miliardi di yen (887 milioni di euro), in calo del 31% su base annua. Secondo i media locali, il ministro del Tesoro americano Scott Bessent dovrebbe recarsi all’Esposizione Universale di Osaka questo fine settimana (nel Giappone occidentale) dopo aver incontrato il primo ministro Shigeru Ishiba a Tokyo.
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