La partita sull’ex Ilva di Taranto sembra per il momento nelle mani del governo. Un decreto blocca l’istanza di composizione negoziata presentata il 16 gennaio da ArcelorMittal al tribunale di Milano, mentre era in corso la trattativa per arrivare a un “divorzio consensuale”. L’istanza chiedeva tempo, ma il decreto, varato dal Consiglio dei ministri martedì e bollinato giovedì, sarà in gazzetta ufficiale e diventerà legge già venerdì. All’articolo 1, la misura prevede che il socio di minoranza pubblico possa attivare la procedura di commissariamento. Invitalia ha già inviato la lettera che attiva la procedura, operativa tra 14 giorni. Questo è il tempo che servirà ad ArcelorMittal per preparare una contromossa, decidere se sfilarsi consensualmente o, ancora, chiedendo i danni. In questo tempo, l’Ad di Adi dovrà rispondere a eventuali condizioni di insolvenza per accedere all’amministrazione straordinaria. In caso di mancata risposta, Invitalia potrà quindi chiedere al Mimit di attivare il commissariamento. In questo caso, il governo garantisce la liquidità corrente con un prestito ponte di 320 milioni di euro.
“A questo punto, quello che chiediamo, è intervenire subito con le manutenzioni per mettere in sicurezza impianti, lavoratori e riprendere la produzione in tutti gli stabilimenti“, spiega il leader della Fiom, Michele De Palma, dopo il tavolo. Nelle intenzioni del governo, la fase di amministrazione straordinaria sarà comunque temporanea perché l’esecutivo è alla ricerca dei “migliori partner privati” con l’obiettivo, garantisce, di “salvaguardare la continuità produttiva, tutelare l’occupazione e garantire la sicurezza dei lavoratori”. Il passaggio è “estremamente difficile”, ma “finalmente vediamo il futuro“, commenta Roberto Benaglia, segretario di Fim Cisl. Le parti sociali saranno riconvocate sul dossier prima che scatti la procedura di amministrazione straordinaria, anche perché il momento è delicato. “Per noi l’amministrazione straordinaria è uno strumento invasivo che creerà problemi”, teme il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. “I Mittal continuano a utilizzare la stessa tecnica: mettere in atto azioni di disturbo, deleterie per l’Italia e i lavoratori. Questa volta, però, arrivano al capolinea. Dopo questo incontro con il governo abbiamo la compiutezza che la strategia di Mittal è finita“, scandisce.
Produzione, occupazione e ambiente saranno tutelati, continua a rassicurare Palazzo Chigi e informa che già nei prossimi giorni sarà aperto al Mimit e al Ministero del Lavoro un tavolo che riunirà tutti i soggetti interessati: istituzioni locali, sindacati, associazioni datoriali. I ministri delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone incontreranno nelle prossime ore i rappresentanti delle imprese fornitrici e dell’indotto.
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