Il consumo europeo di Gas è sceso nel 2023 al livello più basso degli ultimi dieci anni, ma il continente rimane un grande importatore di Gas naturale liquefatto russo. Lo rileva uno studio del think-tank internazionale Ieefa (Institute for Energy Economics and Financial Analysis). “Il consumo di Gas in Europa (Ue + Regno Unito, Norvegia e Turchia) è sceso nel 2023 al livello più basso degli ultimi dieci anni, poiché i Paesi hanno intensificato le misure di efficienza energetica e la diffusione delle energie rinnovabili”, si legge report. Nel dettaglio, è sceso a 452 miliardi di metri cubi, al di sotto del consumo del 2014 (472 miliardi di metri cubi). Nei due anni successivi all’inizio dell’offensiva russa in Ucraina, la domanda europea “è scesa del 20%“. L’Europa ha cercato di adattarsi dopo la chiusura delle spedizioni dei gasdotti russi e si è rivolta maggiormente al Gnl, trasportato via nave. In termini di valore, le vendite di Gnl all’Europa per il 2022 e il 2023 ammontano a più di 170 miliardi di euro.
In questi due anni, continua il rapporto, se il continente ha importato per primo il GNL americano (per 75,15 miliardi di euro), al secondo posto si colloca comunque la Russia (23,84 miliardi di euro), seguita a ruota dal Qatar (23,80 miliardi di euro). In volume, le vendite di GNL “sono rimaste stabili da un anno all’altro” tra il 2022 e il 2023, sottolinea l’Ieefa.
Dalla Russia, le consegne di Gnl verso l’Europa sono aumentate dell’11% tra il 2021 e il 2023. Sono raddoppiate in Spagna, triplicate in Belgio. La Francia, nonostante un calo del 35% delle importazioni nell’ultimo anno, è rimasta il secondo maggiore importatore di Gnl russo nel Vecchio Continente. A due anni dall’inizio dell’offensiva russa in Ucraina, “il sistema energetico europeo è più diversificato e resistente”, osserva Ana-Maria Jaller-Makarewicz, analista dell’Ieefa che sottolinea gli sforzi di adattamento dei paesi europei che hanno permesso al continente di “continuare a ridurre la sua domanda di gas”. Conseguenza: la domanda globale di GNL, il cui prezzo è salito alle stelle dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, potrebbe raggiungere il “picco” già nel 2025, stima l’Ieefa.
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