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Il caro bollette grava anche sulle parrocchie: parroci preoccupati

Il caro energia piega tutti: le imprese, le famiglie e anche la Chiesa. I parroci sono “preoccupati” per le bollette in arrivo e qualcuno inizia a muoversi. “La diocesi di Roma ha fatto molto per mettere qualcosa da parte, gli oltre trecento parroci potranno essere sostenuti nei loro bisogni”, assicura frà Agnello Stoia, parroco della basilica papale di San Pietro, facendo riferimento a un ‘fondo’ che aiuti a pagare i conti. L’occasione è una conferenza stampa in Vaticano per la presentazione del ‘videomapping’ sulla vita di Pietro, che verrà proiettato sulla facciata della Basilica a partire dal 2 ottobre.

Immaginatevi cosa voglia dire rendere accogliente un luogo ben illuminato quando arrivano certe bollette, gestire luoghi così grandi non è semplice”, confessa. Secondo quanto apprende GEA da fonti della diocesi di Roma, il vicariato è in dialogo con alcuni gestori di elettricità e gas per arrivare a un accordo su bollette calmierate per le parrocchie. La possibilità di celebrare le funzioni solo in ore diurne questo inverno, invece, non è sul tavolo. Ci sarà sicuramente una iniziativa nazionale a livello di Cei, che sarà annunciata dalla conferenza dei vescovi, che dal 22 al 25 settembre è riunita a Matera per il Congresso eucaristico e sarà chiuso, domenica, da Papa Francesco.

Per affrontare il caro bollette, molte parrocchie, inoltre, stanno iniziando a cambiare le vecchie caldaie e a montare, dove possibile, i pannelli solari sui tetti. Anche la Basilica di San Pietro è a tutti gli effetti un edificio energivoro, per quanto abbia iniziato da tempo un percorso di efficientamento: dal 2019 opere d’arte inestimabili, mosaici e dettagli sono illuminati da luci led con un impianto digitale di Osram, colosso tedesco high-tech. Per il progetto ci sono voluti due anni, 780 apparecchi speciali, installati tra i 12 metri e i 110 metri di altezza, 100mila led. Con un sistema di controllo digitale, è possibile creare, modificare e selezionare scenari specifici dei quasi 22 mila metri quadrati complessivi di San Pietro, in base alle esigenze della liturgia. “Come basilica stiamo avviando un progetto legato alla sostenibilità”, spiega il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica di San Pietro e presidente della Fabbrica di San Pietro.

L’intenzione è arrivare al 2025 con un maggior efficientamento energetico. Quindi, “l’obiettivo sarà arrivare all’abbattimento delle emissioni di Co2 con tutta una serie di iniziative per la sostenibilità, dare ai flussi di pellegrini e a tutto il materiale in ingresso e in uscita un ordine che possa favorire il più possibile la transizione, il riuso, la mobilità. Abbiamo intenzione di sviluppare una progettazione perché le persone che arrivano a Roma siano messe nelle condizioni di muoversi sprecando il meno possibile, scegliendo i percorsi più utili e così via”, fa sapere. “Stiamo iniziando, è una cosa che guarda molto in avanti, al 2030, anche perché avremo il giubileo del 2033 – ricorda il porporato -, dovremo essere pronti in questo senso”.

Frà Agnello parla della collaborazione tra la parrocchia si San Pietro e il Vicariato di Roma: “Uno degli aspetti belli è il fatto che il parroco di San Pietro partecipi alle riunioni dei Prefetti, che sono l’organo pastorale della vita della diocesi, in modo da poterci interscambiare”, afferma. “Anche noi partecipiamo a questo sostegno”, ha assicurato. “Io mi trovo sotto un bellissimo tetto – ammette -. La parrocchia è ospite nella Basilica e tutte le collaborazioni con la Fabbrica vanno anche a beneficio della parrocchia. Essere sobri, guardare alle risorse senza sprecare nulla, in puro stile francescano, è un segno molto bello non solo per la parrocchia, ma per tutte le persone che vengono a visitarci”.

Nadia Bisson

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