Inflazione/Imago
A luglio l’inflazione in Italia si è attestata all’1,7% su base annua, confermando i dati di giugno. Ma dietro a questa apparente stabilità si nasconde una realtà fatta di forti squilibri tra le varie componenti che compongono l’indice dei prezzi. A preoccupare maggiormente sono due voci che toccano da vicino le famiglie italiane: il carrello della spesa e le vacanze estive, entrambi segnati da rincari significativi.
L’Istat rileva che l’aumento dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona è passato dal +2,8% di giugno al +3,2% di luglio. Si tratta del cosiddetto “carrello della spesa”, ovvero l’insieme dei prodotti di uso quotidiano, la cui impennata pesa in modo diretto sui bilanci delle famiglie. L’associazione Assoutenti ha stimato che, a parità di consumi, questo incremento corrisponde a una stangata da 6,4 miliardi di euro annui. In termini concreti, una famiglia con due figli si trova a spendere in media 356 euro in più all’anno solo per cibo e bevande. Il presidente Gabriele Melluso lancia l’allarme: “Tutti i prodotti alimentari di più largo consumo stanno registrando sensibili rincari: frutta fresca +8,8%, pomodori +12,3%, latticini +7%, burro +16,9%, uova +7,2%, cioccolato +13,2%, caffè +23,4%”. Un aumento che non riguarda beni superflui, ma generi di prima necessità, e che secondo Melluso sta già modificando le abitudini alimentari degli italiani, erodendo il potere d’acquisto e costringendo molte famiglie a fare scelte obbligate.
Non va meglio sul fronte delle vacanze. A pesare sui dati dell’inflazione è anche l’impennata dei costi legati al turismo estivo. Il Codacons, sulla base dell’analisi dei dati Istat, ha evidenziato come a luglio tutte le voci legate ai viaggi abbiano registrato forti rincari rispetto all’anno precedente. I voli nazionali sono aumentati del 35,9%, quelli europei del 5,5%, i traghetti del 10,9%. Anche le tariffe di auto a noleggio (+9,9%), pacchetti vacanza nazionali (+10,3%) e strutture ricettive come case vacanza e B&B (+6%) sono cresciute in modo marcato. Aumenti meno vistosi, ma comunque sensibili, si registrano anche per stabilimenti balneari, piscine, musei e monumenti storici. Impressionante il dato sui villaggi vacanza e campeggi, che in un solo mese vedono le tariffe salire del 15,7%. Unico elemento in controtendenza è il prezzo dei voli intercontinentali, che scende del 6,3% a causa della crisi geopolitica in corso e del crollo della domanda verso gli Stati Uniti. Secondo il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, “l’estate 2025 sarà particolarmente salata per gli italiani”, e non a caso quasi la metà della popolazione (il 49%) rinuncerà quest’anno alle vacanze estive. Le famiglie si trovano infatti a fare i conti con aumenti generalizzati, che a parità di consumi comportano un esborso aggiuntivo di 559 euro annui per una famiglia “tipo” e di 761 euro per un nucleo con due figli.
A fronte di queste dinamiche, la componente “di fondo” dell’inflazione, che esclude le voci più volatili come energia e alimentari freschi, resta stabile al +2%. Un dato che segnala un’inflazione più strutturale e radicata, considerando che i prezzi degli alimentari non lavorati, già in crescita del 4,2% a giugno, sono balzati al +5,1% a luglio, mentre quelli dei servizi legati ai trasporti sono passati dal +2,9% al +3,3%, alimentando ulteriormente le difficoltà per chi si muove durante le vacanze.
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