L’Ottobrata continentale abbatte il prezzo del gas

Il tetto al prezzo del gas, tanto discusso in Europa, non c’è. E chissà se mai ci sarà o servirà. Ma ormai i valori del gas sono in caduta libera. I compratori forti, gli Stati per intenderci, sono spariti. Gli stoccaggi sono pieni e se ce ne fossero di più si riempirebbero anche quelli. La grande domanda di metano, gassoso o liquefatto, scattata a fine primavera ha scatenato l’America che si è mobilitata per far arrivare navi gasiere in Europa. Anche dall’Asia sono giunti grandi container, benché ora la Cina abbia fatto sapere ai suoi rivenditori di fermarsi: il Gnl potrebbe servire in patria nel caso finisse il Covid o la politica zero-Covid voluta dal leader cinese, Xi Jinping.

I prezzi del gas, soprattutto al Ttf olandese, stanno precipitando dai massimi di 349 euro/MWh di fine agosto a quota 125 (alle 17.30), in calo di quasi il 12%, anche perché la siccità fa meno paura, i consumi elettrici calano come forma di auto-difesa contro il caro-bollette, aumenta l’energia prodotta soprattutto dal fotovoltaico e, soprattutto, in Europa viviamo temperature estive. Un anno fa, di questi tempi, si accendevano tradizionalmente i caloriferi nei condomini. Ora, per decisione del ministro Cingolani, è tutto spento. Ma meglio così, considerato che in pianura padana si arriva a 25 gradi durante il giorno e al Centro-Sud si superano in alcune località di 30 gradi. L’ottobrata non è solo italiana, ma continentale. La domanda di gas domestico per questo è scarsa. Così il prezzo cala.

In Italia addirittura il prezzo del metano è a 70 euro/MWh. Avere i gasdotti dall’Africa aiuta. Dall’Algeria, che vale circa metà del flusso, si pagano – come riferito dall’Agenzia delle Dogane – poco più di 55 euro/MWh. Il Ttf invece, che ormai prezza poco gas russo via tubo, si riferisce principalmente al Gnl, il cui costo scende lentamente a quello realistico, complice una forte attesa per la ripresa post incendio del più grande hub americano di Freemont.

Gas in forte calo significa forte calo dell’energia elettrica, considerando che il 40% della luce è prodotto col metano, nel nostro Paese. Il Pun, prezzo unitario nazionale, della corrente è sceso da 500-600 euro per megawattora di agosto ai 215 euro di domani.

Ci si sta avvicinando ai livelli dell’anno scorso. L’energia elettrica la scorsa settimana costava in media 255 euro/MWh, contro una media nella stessa settimana del 2021 a 210. Il gas un anno fa a metà ottobre viaggiava sugli 89 euro/MWh, mentre una settimana fa – alla borsa del Gme – la media di prezzo è stata sui 95 circa. Ora dato che, da novembre, le bollette del gas saranno mensili e non più ancorate al Ttf, bensì al Pvs italiano, è facile immaginare un calo delle tariffe. Una manna per il governo entrante, che potrà comprare tempo in vista delle sfide energetiche del 2023.

Nadia Bisson

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