Ridurre i consumi per far fronte al caro bollette. La risposta dell’Unione europea alla crisi energetica scaturita dall’aggressione russa all’Ucraina e dal deterioramento dei rapporti con Mosca, principale fornitore di gas dell’Ue, è di quelle che toccano nel vivo le famiglie. A loro si chiedono sacrifici e cambi di abitudine, che si traducono in diverse regolazioni dei termostati. Vuol dire ambienti meno caldi, per l’inverno che bussa. Ma la risposta si spiega alla luce di una condizione tutta europea fatta di consumi eccessivi a cui, presto o tardi, si sarebbe dovuta trovare una risposta. “Circa la metà del consumo energetico dell’Ue è destinato al riscaldamento e al raffreddamento”, rileva un documento di lavoro del Parlamento europeo. Già solo questo dato fa capire perché si è deciso di intervenire qui.
Alla luce di questo dato, appare automatico come la politica del risparmio “è considerata una delle misure chiave” che gli Stati membri dell’Ue possono adottare per ridurre le bollette energetiche e affrontare i problemi di approvvigionamento. Nello specifico, si mette in risalto nel documento, “il riscaldamento, il raffrescamento e l’acqua calda sanitaria rappresentano circa l’80% del consumo energetico negli edifici residenziali, di cui due terzi provengono da combustibili fossili”. Emerge dunque una natura insostenibile delle case degli europei, all’interno delle quali, spesso, si utilizzano nella vita di tutti i giorni “vecchie tecnologie ed elettrodomestici dispendiosi”.
Forni a microonde, tostapane, lavatrici, lavastoviglie. “Tutto questo patrimonio dovrebbe essere svecchiato, e al contempo le case ristrutturate, considerando che solo l’1% circa del patrimonio edilizio esistente viene sottoposto ogni anno a ristrutturazioni energetiche”. Per le famiglie vorrebbe dire affrontare spese non certo a buon mercato, e per qualcuno farsene carico potrebbe non essere imprese semplice. Le indicazioni che arrivano dall’Eurocamera comunque sono chiare: fare lavori a casa e sostituire i vecchi elettrodomestici. La bolletta certamente scenderebbe, ma l’economia famigliare ne risentirebbe nell’immediato.
Di fronte a quello che è un vero e proprio rompicapo per molte famiglie, la strada del regolare termostati in modo diverso, riducendo le temperature desiderate, appare dunque quella maestra per il momento. Intanto perché “l’energia più economica è quella che l’Ue non utilizza”, e poi anche perché, in attesa di nuovi fornitori e di un pieno sviluppo delle rinnovabili, “ridurre la domanda di energia è essenziale per garantire l’approvvigionamento energetico almeno quest’inverno”.
Photo credtis: Mike Gattorna da Pixabay)
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