Aiutare l’Ucraina sì, ma non troppo. Se la solidarietà europea finisce per ritorcersi contro gli interessi economici della stessa Unione, allora meglio lasciare stare e imporre dazi sui prodotti agricoli e alimentari, come per lo zucchero che ora diventa ‘un caso’. All’interno dei popolari europei (Ppe) c’è chi vede un’eccessiva penetrazione di questo prodotto ‘made in Ukraine’ nel mercato unico, con conseguenti ricadute negative. Così l’europarlamentare tedesco Peter Jahr chiede di correrei ai ripari.
A suo giudizio, dalla sospensione temporanea delle tariffe e delle quote per i prodotti agricoli provenienti dall’Ucraina nel giugno 2022, le importazioni di zucchero nell’Ue dall’Ucraina sono aumentate “notevolmente”. In particolare, nell’anno finanziario 2022-2023 l’import di zucchero ha sfiorato le 400mila tonnellate di zucchero, “ovvero circa 22 volte la quota di importazione iniziale dell’Ue di 20.070 tonnellate all’anno”. L’Ucraina dunque sta inondando l’Ue del proprio prodotto, e si teme che tutto questo possa “destabilizzare” il mercato unico europeo. La richiesta esplicita di “reintrodurre restrizioni alle esportazioni” per i produttori è la diretta conseguenza di questo quadro considerato deteriorato.
La Commissione europea potrebbe vedersi costretta a rivedere la propria politica, in materia di zucchero e sostegno all’Ucraina. Le esenzioni decretate dall’Ue per il prodotto specifico scadranno il 5 gennaio 2024, dopodiché l’esecutivo comunitario dovrà valutare se estenderle ulteriormente oppure eliminarle. Il commissario per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, non si sbilancia salvo anticipare che “qualora la Commissione, a seguito di una valutazione, concluda che le importazioni dall’Ucraina hanno influito negativamente sul mercato dell’Ue di prodotti simili o direttamente concorrenti, i dazi doganali altrimenti applicabili ai sensi dell’accordo di associazione potrebbero essere reintrodotti”.
Ad ogni modo c’è un bisogno di zucchero ucraino. Wojciechowski fa notare come sulla scia del surriscaldamento globale, “a causa della grave siccità estiva, si stima che la produzione di zucchero per il 2022/2023 sarà inferiore di quasi il 12% rispetto all’anno precedente”. Serve dunque intervenire sui mercati esteri “per compensare” le quote mancanti. Per questo motivo “le importazioni totali di zucchero sono aumentate del 70%”, ma il ‘made in Ukraine’ rappresenta una parte minima di tutto questo. Stando alle cifre fornite dal commissario per l’Agricoltura, l’import dall’Ucraina rappresenta circa il 3% di questi acquisti da Paesi extra-Ue volti a compensare il non prodotto causa siccità.
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