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Via libera dal Mase al Ponte sullo Stretto. Salvini: “Fondamentale passo in avanti”

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha dato il via libera al progetto del ponte sullo Stretto. La commissione tecnica ha espresso parere positivo sulla Valutazione di incidenza per l’opera. Una notizia che, per vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, è di “straordinaria importanza”, perché si tratta di “un altro fondamentale passo in avanti”. Per la Commissione, di fatto, le misure compensative indicate nel progetto sono coerenti con le indicazioni europee legate alla tutela ambientale.

“Quando partiamo? Ormai, a Dio piacendo, siamo in dirittura di arrivo”, aveva detto lunedì lo stesso Salvini dopo la firma del decreto Infrastrutture. Ora il progetto dovrà essere vagliato dal Cipess per l’approvazione finale, probabilmente “entro la fine di giugno”, come aveva indicato Pietro Ciucci, amministratore delegato di Stretto di Messina Spa che, però, non sarà stazione appaltante del Ponte sullo Stretto, come era stato inizialmente ipotizzato in una prima bozza del dl Infrastrutture: “La attuale Stretto di Messina in realtà è una startup, che non aveva i requisiti richiesti come track record, attività passate – aveva sottolineato Ciucci -. Ci rivolgeremo a una stazione appaltante terza: la prima che mi viene in mente è Anas, anche tenendo conto che è un nostro azionista importante”.

Per Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde, il via libera del Mase è “un vero e proprio blitz contro il diritto europeo, in particolare contro la direttiva Habitat”. L’approvazione da parte della Ctvia-Vas del Mase del parere ambientale per le aree di protezione speciale “che verranno aggredite dal progetto del Ponte sullo Stretto rappresenta una forzatura inaccettabile. Per non modificare il progetto – come previsto invece dalla direttiva Habitat – si è approvata l’autorizzazione ambientale, eludendo le norme europee”. In sostanza, per Bonelli “la Commissione non può limitarsi a prendere atto della semplice dichiarazione del Governo sull’assenza di alternative”, ma “avrebbe invece dovuto valutare puntualmente, e con pari livello di dettaglio, le potenziali incidenze delle diverse soluzioni alternative sugli obiettivi di conservazione dei siti Natura 2000, che il progetto del Ponte mette seriamente a rischio. Questo non è stato fatto né ora, né nella precedente fase di valutazione appropriata”.

 

 

 

Elena Fois

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