Dieci milioni di euro dall’8xmille in un fondo di solidarietà destinato alle diocesi per permettere alle parrocchie di far fronte al caro bollette. L’iniziativa della Cei diventa ufficiale e viene annunciata nel comunicato finale del Consiglio Permanente, riunito a Matera dal 20 al 22 settembre. Fino al 25 settembre, la conferenza dei vescovi si trattiene nella città lucana per il Congresso eucaristico sul tema: ‘Torniamo al gusto del pane. Per una Chiesa eucaristica e sinodale’, che sarà chiuso da Papa Francesco.
Durante il consiglio permanente, il presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, ha parlato dei tanti “inverni” che si affacciano sull’Italia: quello “ambientale”, con “l’incertezza sulla disponibilità di gas ed energia, lo spettro del razionamento energetico, il ritorno ad una austerity di cui solo alcuni di noi hanno un lontano ricordo”; quello “sociale”, con “alti livelli di povertà assoluta che persistono nel tempo” e con “il rischio di esclusione sociale superiore alla media europea”; quello “dei divari territoriali”, come quello “ormai atavico tra Nord e Sud” e come quello “delle aree interne, sparse in tutto il Paese, il cui spopolamento e la cui progressiva emarginazione non accennano ad arrestarsi, frammentando il Paese e rendendo ancora più disuguali i cittadini e le opportunità di cui possono fruire”.
Il 21 settembre, a pochi giorni dalle elezioni politiche del 25 settembre, i vescovi italiani hanno diffuso una lettera aperta “alle donne e agli uomini del nostro Paese“, parlando di guerra, pandemia, crisi ambientale e, appunto, caro bollette. Ai futuri eletti hanno lanciato un appello chiaro: non dimenticare l’alta responsabilità di cui si è investiti. “L’agenda dei problemi del nostro Paese è fitta: le povertà in aumento costante e preoccupante, l’inverno demografico, la protezione degli anziani, i divari tra i territori, la transizione ecologica e la crisi energetica, la difesa dei posti di lavoro, soprattutto per i giovani, l’accoglienza, la tutela, la promozione e l’integrazione dei migranti, il superamento delle lungaggini burocratiche, le riforme dell’espressione democratica dello Stato e della legge elettorale“, hanno ricordato i vescovi. “È il tempo di scelte coraggiose e organiche. Non opportunismi, ma visioni“.
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