Categories: EnergiaApertura

Lagarde: “Nuova corsa geopolitica per l’accesso a risorse verdi”

La transizione sostenibile dell’Unione europea porta con sé sfide di portata geopolitica, tutta nuova alla luce delle ripercussioni della guerra in corso in Ucraina. Per tradurre in realtà la rivoluzione green che l’Ue si è posta diventa indispensabile procurarsi soprattutto rame, cobalto e nichel, e i Ventisette devono farsi trovare pronti. “La transizione verde sta rendendo alcune materie prime sempre più importanti di altre, ed è quindi probabile una nuova corsa geopolitica per garantire l’accesso alle risorse”, avverte la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde. La numero uno dell’Eurotower è ospite d’onore del Peterson Institute for International Economics. Invitata a discutere della ‘resilienza dell’Ue nel mondo che cambia’, affronta in chiave del tutto nuova le incognite che circondano la strategia di trasformazione in senso eco-compatibile del modello produttivo del Vecchio continente.

Bisogna investire in politica estera, in accordi commerciali che permettano all’Ue di tenere fede alle proprie promesse e alla propria volontà di indipendenza strategica. Ma una vera indipendenza, se si guarda all’energia, non sarà mai veramente possibile. Perché “energia e materie prime critiche sono distribuite in modo non uniforme nel mondo e non possono essere sostituite con alternative domestiche”, ricorda Lagarde. L’Ue non ha gas né petrolio, che oggi importano, soprattutto dalla Russia. Numeri alla mano, nel 2020 l’Unione europea ha importato circa il 60% della sua energia, una dipendenza che “è in realtà aumentata dal 2000, nonostante una quota crescente di energie rinnovabili nella produzione di energia”. A tal proposito, la Bce non ignora che nel proprio sottosuolo l’Unione non ha neppure quelle risorse che servono per tecnologie alternative. Allora l’imperativo è consorziarsi. Lagarde pone l’accento sulle regioni. Sono queste che “dovranno sempre più reperire i propri input critici da un pool più ristretto di potenziali fornitori ritenuti affidabili e in linea con i loro interessi strategici condivisi”. La Russia, alla luce delle politiche aggressive e dell’utilizzo della leva energetica, affidabile non lo è più. Ecco che servirà reinventarsi sullo scacchiere internazionale e sui mercati. Le risorse economico-finanziarie “saranno importanti nella gestione delle transizioni in corso”, quelle verde e digitale. Da questo punto di vista “le esigenze di investimento che dobbiamo affrontare sono enormi, soprattutto se vogliamo disaccoppiarci rapidamente dalla Russia”. La corsa alla materie prime necessarie per un’Europa davvero verde e sostenibile e già iniziata, e si tratta di accelerarla, mettendosi al riparo dalla concorrenza extra-europea.

Nadia Bisson

Recent Posts

Protezione Civile, Musumeci: “Fare prevenzione per anticipare cambiamenti”

Fare prevenzione per anticipare i cambiamenti che investono clima, rischi idrogeologici, eventi sismici e alluvioni.…

1 giorno ago

Meloni boccia i dazi, ma teme di più calo dei consumi: “Presto per quantificare gli effetti”

Non vuole allarmismi, Giorgia Meloni, e chiede ai suoi ministri, ma alle istituzioni in generale,…

2 giorni ago

Dazi, Meloni: Chiesto a vicepremier e alcuni ministri studi su impatti per lunedì

"Questo nuovo choc che colpisce l’Europa, dopo la pandemia e la guerra in Ucraina ancora…

2 giorni ago

Dazi, Meloni: Riportare discussione a reale dimensione, poi avviare trattativa con Usa

"Molto diversa è la situazione che si potrebbe creare nel caso in cui si scatenassero…

2 giorni ago

Dazi, Meloni: Forse riducono 10% export verso Usa ma presto per quantificare effetti

"E' importante non amplificare ulteriormente l’impatto reale che la decisione americana può avere. Le esportazioni…

2 giorni ago

Dazi, Meloni: Ostacoli a scambi internazionali penalizzanti per nazione come Italia

"Gli Stati Uniti hanno annunciato due giorni fa dazi su merci e prodotti importati da…

2 giorni ago