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Idrogeno, solare e “ponte verso l’Africa”. L’Ue guarda all’Italia come hub europeo

Se l’Italia punta a diventare uno dei principali hub energetici verdi del continente europeo, da Bruxelles arriva una sponda solida in attesa degli sviluppi del settore delle tecnologie pulite nel Paese. Perché per le istituzioni comunitarie l’Italia può non solo essere la terra dello sviluppo di energie rinnovabili – sole, vento, idrogeno – ma anche la porta d’accesso strategica sul continente africano. In linea con quanto rivendicato dal governo Meloni in questi mesi, a partire da quello che viene definito il ‘Piano Mattei per l’Africa’.

È la stessa Commissione Europea a vedere di buon occhio le ambizioni italiane di aumentare l’influenza politica ed economica nei Paesi nordafricani e di rendere il Paese un punto di snodo per il trasporto del gas e di altre forme di energia pulita dall’Africa all’Europa. “La Sicilia rappresenta un ponte naturale, dall’inizio della guerra l’Italia ha compiuto sforzi ammirevoli insieme ai partner africani per diversificare le proprie fonti di approvvigionamento energetico”, era stato il commento della presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi di Palermo. Un riferimento implicito al modo in cui il nuovo governo vede se stesso e il Paese intero, attraverso la lente del Piano energetico che porta il nome dell’ex-presidente dell’Eni scomparso nel 1962. Un Piano di cooperazione basato su un livello di parità, lasciando ai Paesi africani margini di profitto nella politica energetica. “A poche miglia dalle vostre coste c’è quello che potrebbe diventare un altro gigante dell’energia pulita, l’Africa”, ha ricordato von der Leyen.

L’indipendenza di una nazione passa per l’indipendenza energetica e gli accadimenti dell’ultimo anno lo hanno dimostrato”, spiega l’eurodeputato e co-presidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti al Parlamento Ue, Nicola Procaccini (Fratelli d’Italia), riferendosi proprio al Piano Mattei: “Attraverso la collaborazione con i Paesi africani renderemo l’Italia un hub energetico del Mediterraneo”. Il continente africano viene visto come “un potenziale immenso in termini di solare ed eolico, ma anche di idrogeno verde” e per questo motivo l’Italia in generale e la Sicilia in particolare potranno avere un ruolo di osservate speciali da Bruxelles. Appunto, un ponte naturale per il passaggio di energia dall’Africa all’Unione che da un anno sta cercando di smarcarsi dalla dipendenza energetica dalla Russia di Putin.

Ma la questione dell’hub energetico nel Mediterraneo non passa solo dal ruolo di ‘ponte’ tra Africa ed Europa. Per Bruxelles è cruciale anche spingere sullo sviluppo delle energie rinnovabili direttamente prodotte sul continente e anche in questo caso “la Sicilia può diventare una potenza dell’energia pulita per l’Europa”, è quanto confermato dalla stessa leader della Commissione. “Non solo quest’isola ha sole e vento in abbondanza, ha anche una solida base industriale nel settore delle tecnologie pulite”, dove un punto di interesse per il futuro è rappresentato anche dall’idrogeno pulito. Come conferma l’eurodeputato verde Ignazio Corrao, “l’Unione punta sull’idrogeno per affrontare la crisi energetica e garantirsi una maggiore indipendenza, riducendo le emissioni” e questa transizione può manifestarsi proprio nella penisola: “La Sicilia può diventarne l’hub europeo e l’Italia leader ed esportatrice in tutta Europa di energia pulita”.

Nel futuro prossimo dell’hub energetico italiano intanto c’è già il solare, grazie a quella che diventerà la più grande fabbrica di nuova generazione in Europa. Il progetto Tango, co-finanziato dall’Ue attraverso i finanziamenti del Fondo europeo per l’innovazione, renderà lo stabilimento 3Sun fondato a Catania nel 2010 il maggiore produttore di pannelli solari bifacciali con tecnologia di eterogiunzione, in grado di catturare la luce solare sia dalla superficie anteriore sia da quella posteriore del pannello. Il progetto Tango sarà realizzato da Enel Green Power ed entrerà in funzione entro la fine dell’anno, con un investimento di 600 milioni di euro (di cui 118 arriveranno da Bruxelles). “Sappiamo che l’energia pulita è il futuro, e questo futuro si realizza qui, in Sicilia”, ha assicurato la presidente von der Leyen.

Chiara Troiano

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