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Il clima all’Eurovision: Non c’è musica su un pianeta morto

Quale è il modo giusto di attirare l’attenzione sui problemi climatici? Quale è la differenza fra la ‘lotta’ lecita e quella invece che travalica le regole? Quando si parla di questioni ambientali e climatiche, il confine è labile. E i giovani di Extinction Rebellion lo sanno bene. Ecco perché hanno deciso di irrompere anche all’Eurovision Song Contest di Torino. E, poi, di comunicarlo sui loro social network.

La loro azione di protesta probabilmente non è stata messa in atto nella maniera più corretta, ma sicuramente è stata efficace. Nel momento in cui tutti gli occhi erano puntati sul gala di apertura della kermesse musicale, proprio mentre stavano calcando il ‘turquoise carpet’ della Reggia di Venaria gli attesissimi concorrenti italiani Mahmood e Blanco, tre attivisti di Extinction Rebellion hanno invaso sul tappeto turchese per denunciare la grave situazione in cui versa il pianeta.

Nessun intento violento da parte dei tre giovani, ma la necessità di chiedere al mondo della musica di dichiarare l’emergenza climatica. Pedro, Delfina e Michele sono stati subito fermati dagli addetti alla sicurezza. Ma in qualche modo sono comunque riusciti nel loro intento. Cioè spiegare agli artisti che “l’umanità ha bisogno della vostra voce”.

L’irruzione durante la diretta ha lasciato interdetti i conduttori, Gabriele Corsi e Carolina Di Domenico, che in qualche modo, almeno inizialmente, hanno cercato di non prestare attenzione a quanto accadeva intorno a loro. Più difficile rimanere freddi per i due cantanti. Tanto che Blanco non si è lasciato sfuggire l’occasione. E invece di proseguire con l’intervista ha detto: “Stavano parlando della crisi climatica. Parliamone, è un ottimo tema”. Pochi secondi, poi si è tornati subito sulla gara. Ma, forse, tanto basta per attirare l’attenzione. E, se non bastasse, il messaggio è stato poi diffuso attraverso i profili social di Extinction Rebellion tramite le parole disperate di Delfina: “Abbiamo bisogno di tutti per far crescere la consapevolezza e fare qualcosa perché non stiamo facendo niente. I politici non stanno facendo niente. Chiediamo agli artisti di parlarne”. Un urlo disperato, che gli attivisti sperano venga raccolto dagli artisti anche, e soprattutto, in vista dell’Eurovision, che può contare su un pubblico enorme in tutta Europa e non solo. Perché “non ci sarà musica su un pianeta morto”.

 

Photo credits: Instagram @xritaly

Nadia Bisson

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