Cdp rinnova l’alleanza con Regioni e finanziarie: obiettivo superare 1,5 miliardi

Un’alleanza che dal 2022 al 2024 ha portato a mobilitare ben 1,5 milioni di euro e che ora si rinnova, con l’obiettivo di superare questo step. Cassa depositi e prestiti rinnova la partnership con Regioni e finanziarie regionali per il prossimo triennio, puntando sulle potenzialità dei territori e un ulteriore sviluppo di filiere cruciali per la crescita del Paese. Per questo il terzo incontro annuale per lo sviluppo sostenibile delle Regioni, dal titolo emblematico ‘Oggi, per l’Italia del futuro‘, segna ancora un passo in avanti nel “dialogo con le istituzioni e gli attori del sistema regionale” che “è tra gli obiettivi principali di Cdp sul territorio“, assicura l’ad, Dario Scannapieco.

Il faro resta il Piano strategico di Cassa, che diventa anche bussola in un periodo storico “delicato“, come lo definisce il presidente di Cdp, Giovanni Gorno Tempini. “Gli sviluppi geopolitici sono sotto gli occhi di tutti con conseguenze economiche e finanziarie che stiamo osservando – spiega -. Nell’arco di una giornata i tassi di interesse dei Bund sono saliti di quasi 40 punti base, per dare l’idea di come una gestione attenta delle risorse sia di particolare importanza“. Soprattutto per far fronte alle sfide globali dei nostri giorni: “Il tema dei cambiamenti climatici continua a essere fondamentale – continua Gorno Tempini -, così come quello degli sviluppi demografici. Argomenti che riguardano la catena del valore e che richiedono una costante attenzione e che si intrecciano oggi con vincoli di finanza pubblica che tornano a essere più importanti di quanto sia successo nel post Covid“.

Dunque, nello “scenario attuale, caratterizzato da trasformazioni epocali” risulta “ancora più strategico il ruolo delle amministrazioni regionali nel garantire servizi pubblici essenziali e infrastrutture adeguate“. Ma, allo stesso tempo, anche gli enti locali percepiscono l’importanza di avere un alleato come Cdp al proprio fianco: “Vorremmo fare anche un protocollo per rafforzare e istituzionalizzare ancora di più la collaborazione, che si traduce in più strumenti“, dice Massimiliano Fedriga. Specificando che oltre al finanziamento, l’obiettivo è “anche quello della consulenza, del mettere a disposizione risorse regionali a Cdp per mettere a terra e nel modo più veloce possibile la parte infrastrutturale e le azioni da compiere“, sottolinea il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

Un ferro che va battuto quando è ancora caldo, visto che i risultati arrivano eccome. “Il Sud sta riscontrando buoni tassi di crescita“, mette in luce Scannapieco, portando il caso della Campania che è “la terza regione d’Italia per startup“, quindi “vediamo dei segnali molto positivi, ma storicamente c’è un gap da recuperare“. L’ad di Cassa fa un calcolo ben preciso: “Se il Mezzogiorno fosse cresciuto al ritmo analogo del resto d’Italia nel periodo 1995-2022, oggi avremmo un rapporto debito-Pil di 15 punti percentuali più basso“. Ergo, “c’è un margine, un potenziale di recupero: la vedo come una grande opportunità“.

In questo quadro “le finanziarie regionali sono un elemento chiave per il supporto alle imprese e per la crescita economica dei territori“, dice il presidente dell’Anfir, Michele Vietti. Che definisce “fondamentale” la collaborazione tra Cassa depositi e prestiti e la Conferenza delle Regioni “per rafforzare le sinergie tra pubblico e privato e ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili a favore delle comunità locali“. Una partnership che “ha permesso di attivare progetti di grande impatto, come i Basket Bond, che hanno favorito l’accesso al credito per le Pmi locali“. E adesso l’obiettivo è “continuare su questa strada, innovando gli strumenti finanziari e promuovendo una riforma dello status giuridico delle finanziarie regionali, che consenta a queste ultime di operare con maggiore efficienza, rispondendo meglio alle esigenze del mercato e alle sfide di sviluppo del Paese“.