Il 2025 si apre con due successi per la Space industry italiana, che lancia in orbita sia il primo microsatellite della costellazione Iride, sia il Lunar GNSS Receiver Experiment.
Il Lugre, primo ricevitore satellitare Made in Italy progettato per testare le connessioni nello spazio profondo, è in orbita verso la luna. Un “esperimento di frontiera e sfidante“, che fornirà un contributo significativo alla preparazione delle future missioni lunari, spiega Adolfo Urso che preannuncia “un anno d’oro per l’Italia nello spazio”.
Il dispositivo satellitare, progettato e realizzato dall’italiana Qascom per conto di Asi, è stato lanciato alle 7.11 (ora italiana) di questa mattina dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida, e atterrerà sul suolo lunare all’inizio di marzo. L’obiettivo è quello di ricevere e inviare i segnali dei satelliti di radionavigazione GPS e Galileo che arrivano dalla Terra e dai dispositivi in orbita.
La missione di oggi segue di poche ore il lancio, avvenuto con successo, del test satellite Pathfinder Hawk for Earth Observation della costellazione Iride, realizzato dall’azienda italiana Argotec, che è partito ieri sera alle 20.09 (ora italiana) dalla base californiana di Vandenberg.
Un’operazione, questa, che farà da apripista a Iride, il programma per l’osservazione della Terra realizzato dall’Esa in collaborazione con l’Asi, voluto dal Governo italiano e finanziato con i fondi del Pnrr, e alle future missioni lunari internazionali. La costellazione Iride, affiancata da altri sistemi sia nazionali che europei, fornirà supporto per far fronte al dissesto idrogeologico e agli incendi, per proteggere le coste, monitorare le infrastrutture critiche, la qualità dell’aria e le condizioni meteo. Il lancio “consolida la leadership dell’Italia nel settore e testimonia l’efficace utilizzo dei fondi del Pnrr”, rivendica Giorgia Meloni. Il progetto nasce dalla collaborazione di Argotec con la SpaceX di Elon Musk. “Compiamo un ulteriore passo avanti nel settore dell’osservazione della Terra – rivendica la premier -, nella tutela ambientale e nella prevenzione dei rischi naturali”.
Per il presidente dell’ASI Teodoro Valente Iride sarà “fondamentale” per affrontare le sfide globali del nostro tempo: “Continueremo a lavorare con determinazione per far sì che questa articolata costellazione satellitare rispetti gli obiettivi del Pnrr e raggiunga quanto prima la sua piena capacità operativa“, assicura. Pathfinder Hawk in orbita segna un “traguardo molto importante” per il programma Iride, fa eco la direttrice dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Esa, Simonetta Cheli. “Attendo con entusiasmo i prossimi sviluppi – confessa – che vedranno la costellazione crescere ed evolversi nel corso dell’anno”.
Entro la fine di quest’anno saranno lanciati altri nove satelliti Hawk, seguiti da ulteriori 15 entro giugno 2026. Già le prossime settimane però saranno fondamentali per l’ottimizzazione del satellite e per garantire il corretto svolgimento delle operazioni.
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