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Crisi climatica ‘minaccia esistenziale’: Biden all’Onu esorta all’impegno globale

E’ stata l’estate più torrida della storia. E’ stata l’estate degli incendi boschivi e dei disastri naturali, tra temperature più alte di sempre, uragani e inondazioni record. E’ stata l’estate in cui gli effetti della crisi climatica si sono resi evidenti a tutti. Una vera “minaccia esistenziale” per tutta l’umanità. A dirlo è Joe Biden, presidente degli Stati Uniti (uno dei maggiori Paesi inquinatori insieme alla Cina), dal palco della 78esima Assemblea generale delle Nazioni Uniti, che si è aperta ieri a New York. “Fin dal primo giorno della mia amministrazione, gli Usa hanno trattato la crisi climatica come la minaccia esistenziale che rappresenta, non solo per noi, ma per tutta l’umanità”, ha detto Biden citando ondate di caldo da record negli Stati Uniti e in Cina, gli incendi in Nord America ed Europa meridionale, la siccità nel Corno d’Africa e la tragica alluvione in Libia. Nel loro insieme, “queste istantanee raccontano una storia urgente di ciò che ci aspetta se non riusciamo a ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili e iniziamo a rendere il nostro mondo a prova di clima”. Per questo, per Biden, è necessario aderire “tutti insieme” allo stesso impegno per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.

Nei giorni scorsi, il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, aveva avvertito più volte: “Siamo entrati nell’era dell’ebollizione globale” e “l’umanità è sulla sedia elettrica”. Per mercoledì 20 settembre ha convocato, sempre a New York, un summit sull’ambizione climatica, a margine dell’Assemblea Onu. Non si sa ancora chi vi parteciperà: Guterres, infatti, ha posto l’inedita condizione che solo i politici che porteranno soluzioni efficaci e concrete saranno ammessi sul palco. Per le Nazioni Unite questo vertice ‘parallelo’ rappresenta una “pietra miliare politica” per dimostrare la volontà collettiva di accelerare gli sforzi per mantenere il riscaldamento globale entro 1,5°C. In un rapporto sul clima sempre dell’Onu, pubblicato questo mese, gli esperti internazionali prevedono che le emissioni di gas serra dovrebbero raggiungere il picco nel 2025 – seguito da un netto calo in seguito – se l’umanità si ponesse la finalità di limitare il riscaldamento globale, in conformità con gli obiettivi dell’accordo di Parigi. Questo fa seguito all’appello lanciato da Guterres ai Paesi – in particolare ai membri del G20 – affinché cooperino per accelerare l’azione per il clima. La lista delle cose da fare include la discussione su come passare dai combustibili fossili all’energia pulita, tagli rapidi alle emissioni e l’impegno ad agire su base scientifica. I tre pilastri fondamentali del vertice sono l’ambizione, la credibilità e l’attuazione. “Dobbiamo essere determinati ad affrontare la minaccia più immediata per il nostro futuro: il nostro pianeta surriscaldato. Le azioni stanno precipitando, il caos climatico sta battendo nuovi record, ma non possiamo permetterci lo stesso vecchio disco rotto di trovare capri espiatori e aspettare che altri si muovano per primi”, ha esordito Guterres in apertura dell’Assemblea Onu. “I paesi del G20 sono responsabili dell’80% delle emissioni di gas serra – ha aggiunto – Devono guidare“.

Nel suo discorso di apertura, Guterres ha dipinto un quadro molto cupo di un “mondo sottosopra”, dove le tensioni geopolitiche “stanno peggiorando” e il riscaldamento globale “sta minando più direttamente il nostro futuro”. Simbolo di questa “serie” di crisi, l’alluvione di Derna in Libia,triste istantanea dello stato del nostro mondo, trascinato dal torrente di disuguaglianze e ingiustizie, e paralizzato di fronte alle sfide da raccogliere“. Le migliaia di persone che hanno perso la vita “sono state vittime di diversi flagelli. Vittime di anni di conflitto. Vittime del caos climatico. Vittime di leader, che, lì e altrove, non sono riusciti a trovare la via della pace”. Tra queste, emblematica è la guerra in Ucraina. Il presidente americano Biden ha invitato tutti i paesi a “opporsi all’aggressione russa”, perché “noi e Kiev vogliamo la pace, è solo la Russia a sbarrare il cammino”. Mosca “crede che il mondo si stancherà e lascerà che brutalizzi l’Ucraina senza conseguenze” ma “se permettiamo che l’Ucraina venga smembrata, l’indipendenza delle nazioni sarà ancora garantita? La risposta è no“, ha insistito tra gli applausi del pubblico.

Un anno fa il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj era stato eccezionalmente autorizzato a parlare tramite videomessaggio. Ieri era presente di persona, oggi parteciperà a una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza mentre domani sarà a Washington per essere accolto alla Casa Bianca, giovedì.

Prima volta all’Assemblea generale dell’Onu anche per la premier italiana Giorgia Meloni che ieri ha avuto un breve scambio con il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, e con la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola. L’intervento della presidente del Consiglio è in programma oggi alle 19 ora locale, l’una di notte in Italia. 

Valentina Innocente

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