Natale (Rai Sostenibilità): “Prima il Prix, poi Sanremo. Guideremo il cambiamento culturale”

Il Prix Italia che si terrà dal 2 al 6 ottobre a Bari, come ha annunciato la presidente Rai Marinella Soldi, sarà un evento pilota in termini di sostenibilità. Cuore dell’evento sarà Piazza del Ferrarese, dove si terranno le dirette delle trasmissioni Rai e molti degli eventi in Programma, con un “palco che s’illumina di meno”, progettato per sfruttare al meglio e più a lungo la luce naturale con allestimenti ecocompatibili e riutilizzabili. Attenzione particolare è dedicata all’uso dei materiali, ai trasporti, al cibo a km 0, alla promozione dell’evento e alla possibile impronta positiva sul territorio attraverso la collaborazione di enti e istituzioni. GEA ha approfondito l’argomento proprio con il direttore di Rai per la Sostenibilità – ESG, Roberto Natale.

Il Prix Italia è stato annunciato come un progetto pilota della Rai per la sostenibilità all’interno di un progetto aziendale più ampio. In cosa consiste?
“Noi siamo la più importante impresa di comunicazione del Paese. Abbiamo il dovere di essere sempre più attenti alle modalità produttive, ma la prima cosa per cui ci si riconosce presso il grande pubblico è ciò con cui andiamo in onda. È fondamentale che la sostenibilità stia anche nei nostri contenuti. Non è un impegno che comincia oggi, per fortuna non siamo all’anno zero. Per esempio, il ‘palco che s’illumina meno’ evoca la campagna Rai che da 19 anni porta avanti su Radio2 ‘Caterpillar’, talmente incisiva che l’anno scorso il Parlamento italiano ha istituito la Giornata nazionale del risparmio energetico”.

Il Prix stesso, già l’anno scorso, aveva fatto della sostenibilità il suo focus. Quali sono le differenza con questa edizione?
“Il passo avanti rilevante per l’azienda è, appunto, il fatto che si sia scelto di fare dei 5 giorni del Prix un evento pilota. Cominciamo a misurare cosa si debba fare perché un evento possa essere considerato sostenibile. Iniziamo con un evento di ristrette dimensioni, ma il punto di arrivo, speriamo fra non molto tempo, è il Festival di Sanremo. Si parte da un evento più piccolo per arrivare alla sostenibilità di eventi più grandi”.

Come avete lavorato su questo fronte?
“Abbiamo cominciato a scomporre tutte le decine di operazioni che l’allestimento di un evento di questo tipo comporta e a chiederci, una per una, cosa potessimo fare. Ecco perché abbiamo progettato un palco orientato alla luce solare in maniera da fruirne al massimo e ridurre i consumi di energia. Cerchiamo di essere sostenibili nelle modalità produttive, ma anche nei contenuti. La congiunzione che c’è sul palco a Bari è molto bella, mette insieme modalità produttive con contenuti che parlano della tematica. E’ la prima volta che ‘Unomattina’ esce dal suo studio: Massimiliano Ossini sarà lì non solo a usufruire di un palco pensato in maniera sostenibile ma parlando di contenuti inerenti al tema”.

Tanto che questo aspetto del Prix entrerà anche in altre produzioni Rai…
“Sì, per esempio ‘Un posto al sole’, nella puntata di venerdì 6 ottobre, avrà un dialogo tra la barista del bar Vesuvio e un avventore in cui si parlerà proprio della sostenibilità del Prix a Bari. Non è uno spot o un promo inserito a forza, è un elemento della narrazione. E la stessa cosa accadrà il 16 ottobre in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione. Dobbiamo parlarne in maniera pop”.

La presidente Soldi ha detto che la richiesta di affrontare il tema arriva dal pubblico, ma anche dai dipendenti. E’ così?
“La spinta che arriva dai dipendenti ci ha portato già 3 anni fa a lanciare la campagna Plastic free, con la distribuzione di borracce. E’ un percorso che sta attraversando azienda. In Viale Mazzini abbiamo cominciato mesi fa l’esperimento del desk sharing, che significa anche riduzione dei consumi e minor ricorso alla carta,. Sono processi che stanno coinvolgendo tutte le strutture aziendali. Non è solo un tema di contenuti offerti, devi essere coerente nel modo in cui ti comporti”.

Dal Prix a Sanremo, come ci si arriverà?
“Ci saranno degli step intermedi. La differenza fra Prix e Sanremo è notevole. Il lavoro che si sta facendo sarà importante, per esempio abbiamo messo a punto, d’intesa con la Direzione Risorse Televisive e Artistiche e con gli Affari Legali, le linee guida da sottoporre a collaboratori e artisti perché siano consapevoli dei doveri di sostenibilità che la loro prestazione comporta. È un elemento positivo che entra in circolo e frutterà anche quando si tratterà di realizzare eventi più impegnativi. Il prossimo passo sarà la seconda stagione di ‘Viva Rai2′, che avrà una più marcata impronta di attenzione a questi temi, tanto nei contenuti quanto nelle modalità con cui il programma quotidiano sarà realizzato. E’ un passo avanti importante, a dimostrazione del fatto che non vogliamo che il Prix sia solo una felice parentesi di una settimana ma una lezione che apprendiamo e applichiamo a livelli di complessità maggiore”.

Affrontare le tematiche di sostenibilità è un dovere del servizio pubblico?
“La forza del servizio pubblico è quella di sapere arrivare a tanti e abbiamo il dovere e il piacere di parlare alla platea più ampia possibile. In queste settimane si sta arrivando a definire il testo finale del Contratto di Servizio, che regolerà i rapporti fra lo Stato e la Rai fino al 2028. C’è per la prima volta un articolo, il 12, espressamente titolato ‘Sostenibilità’: il primo comma dice che la Rai deve assumere un ruolo chiave nel Paese guidando un cambiamento culturale in tema di sostenibilità. E’ un impegno grande. Dobbiamo sapere divulgare, cioè uscire dalle cerchie più ristrette. È un tema che deve attraversare tutta l’offerta. La Rai deve essere sostenibile attraverso tutti i generi della sua programmazione, se il nostro compito è guidare un cambiamento culturale”.

Valentina Innocente

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