Bruxelles sostiene le azioni statunitensi per raggiungere una “pace giusta” in Ucraina. In vista del faccia a faccia di venerdì 15 agosto, in Alaska, tra il presidente Usa, Donald Trump, e il presidente russo, Vladimir Putin – incontro a cui non è stato invitato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky – i ministri degli Esteri dei Ventisette hanno tenuto una riunione straordinaria in videoconferenza per discutere della situazione che si protrae da 3 anni e mezzo nel fianco orientale. Come spiegato dall’Alta rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza, Kaja Kallas, i ministri “hanno espresso oggi il loro sostegno alle misure adottate dagli Stati Uniti per raggiungere una pace giusta”. E, “nel frattempo, lavoriamo per imporre maggiori sanzioni contro la Russia, per aumentare il sostegno militare all’Ucraina e per sostenere le esigenze di bilancio dell’Ucraina e il processo di adesione all’Ue”, precisa Kallas su X a riunione non ancora terminata.
Questo perché per l’Ue la strada è l’unità non solo dei Ventisette ma anche con l’altra sponda d’Atlantico: “L’unità transatlantica, il sostegno all’Ucraina e la pressione sulla Russia sono gli strumenti con cui porremo fine a questa guerra e impediremo future aggressioni russe in Europa”, scrive ancora l’ex premier estone ora alla guida della diplomazia europea. Sullo stesso piano, la posizione italiana, con il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ribadisce la necessità dell’unità europea, così come lo è il coordinamento con il partner americano. Ma, ha sottolineato durante il vertice da remoto, “la sicurezza dell’Europa è a rischio, dobbiamo partecipare ai negoziati”.
Allo stesso tempo, però, l’Unione europea è chiamata a partecipare ai negoziati tra Mosca e Kiev in quanto ad essere a rischio è la sicurezza del Vecchio Continente. In questo contesto, dunque, trova spazio e si costruisce l’iniziativa del cancelliere tedesco Friedrich Merz di organizzare una telefonata, mercoledì, con altri leader dell’Ue, l’ucraino Zelensky e il presidente Trump in vista dell’appuntamento ferragostano in Alaska. “Possiamo confermare che la presidente” della Commissione europea Ursula “von der Leyen parteciperà mercoledì alle telefonate organizzate dal cancelliere tedesco Friedrich Merz con altri leader dell’Ue, Zelensky Trump“, ha fatto sapere la portavoce capo della Commissione europea, Arianna Podestà.
Intanto, guardando all’appuntamento in Alaska, l’inquilino della Casa Bianca ha spiegato di attendersi un dialogo “costruttivo” con il capo del Cremlino al quale dirà “di mettere fine alla guerra”. “Avremo un incontro con Vladimir Putin e alla fine di quell’incontro, probabilmente nei primi due minuti, saprò esattamente se si potrà [raggiungere] un accordo, perché è quello che faccio: io concludo accordi”, ha affermato. Poi, ha aggiunto, “sentirò Zelensky”. Non solo: “Il prossimo incontro sarà fra Zelensky e Putin, o Zelensky, Putin e me. Ci sarò – ha aggiunto – se ce ne sarà bisogno ma voglio organizzare un incontro fra i due leader. Vogliono metterli seduti in una stanza”, ha scandito. Ma Trump ha anche specificato che “ci sarà uno scambio di territori” e si è detto “contrariato” dal rifiuto di Zelensky, di cedere territorio a Mosca come parte di un accordo che porrebbe fine al conflitto.
Un elemento che non convince i partner europei, però. Il primo ministro polacco Donald Tusk ha evidenziato l’importanza di mantenere l’integrità del territorio ucraino perché “non è solo una questione di solidarietà con il nostro vicino, ma anche di sicurezza”. E proprio sulla questione territoriale è tornato a farsi sentire il Parlamento europeo. In una dichiarazione congiunta, alcuni tra i principali esponenti e rappresentanti degli organi dell’Eurocamera – il presidente della commissione Affari esteri, il tedesco David McAllister (Ppe), il presidente della delegazione alla commissione di Associazione Parlamentare Ue-Ucraina, il finlandese Pekka Toveri (Ppe), il presidente della delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti, Brando Benifei (S&D), il presidente della delegazione alla commissione di Cooperazione Parlamentare Ue-Russia, il finlandese Ville Niinistö (Verdi/Ale), il relatore permanente della commissione Affari esteri per l’Ucraina, il tedesco Michael Gahler (Ppe), il relatore permanente della commissione Affari esteri per gli Stati Uniti, il polacco Michał Szczerba (Ppe) e la relatrice permanente della Commissione Affari Esteri per la Russia, la lettone Sandra Kalniete (Ppe) – evidenziano che “nessuna pace in Ucraina può essere negoziata senza la piena partecipazione della leadership ucraina democraticamente eletta e il sostegno del suo popolo” e sottolineano che “qualsiasi soluzione che trascuri la volontà dell’Ucraina o ne mini le legittime aspirazioni non sarà né giusta né praticabile”. Perciò, “qualsiasi accordo basato su termini dettati dalla Russia o che premi la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina metterebbe gravemente in pericolo la sicurezza del continente europeo” ed è dunque “essenziale e urgente che l’Ue, i suoi Stati membri e tutti i partner e alleati che condividono gli stessi principi continuino a porre l’Ucraina nella posizione più forte possibile per difendere la sua sovranità e integrità territoriale”.